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La sonnambula - Felice Romani,Vincenzo Bellini - copertina
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La sonnambula - Felice Romani,Vincenzo Bellini - copertina

Descrizione


Al villaggio si festeggiano le nozze fra Elvino e Amina, un'orfana allevata dalla mugnaia Teresa. L'unica ad essere scontenta è l'ostessa Lisa, anch'essa innamorata del giovane. Al villaggio giunge un nobiluomo, che mostra di conoscere assai bene quei luoghi, si tratta del conte Rodolfo, figlio del defunto signore del castello. Il gentiluomo, che si stabilisce nella locanda di Lisa, rivolge alcuni complimenti a Amina che hanno frattanto destato la gelosia di Elvino che, rimasto solo con lei, rimprovera la futura sposa. Nelle sue stanze, il conte Rodolfo è intento a corteggiare Lisa. Quando s'odono dei passi, l'ostessa fugge precipitosamente, ma prima riconosce Amina, che in stato di sonnambulismo sta recandosi nella stanza del Conte. La sonnambula si rivolge affettuosamente al nobiluomo, invocando il nome del futuro sposo, descrivendo rapita la prossima cerimonia delle sue nozze e infine chiedendogli di abbracciarla. Rodolfo non sa che fare: approfittare della situazione? svegliare la sonnambula?
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Dettagli

2009
1 gennaio 2009
66 p., Brossura
9788896571040

Conosci l'autore

Felice Romani

(Genova 1788 - Moneglia, Genova, 1865) letterato italiano. Nelle polemiche fra classici e romantici si proclamò al di sopra delle parti, ma le sue posizioni furono sostanzialmente quelle di un classicista che si ispirava al modello di V. Monti. Più che alle Poesie liriche (1841), deve la sua fama ai numerosi libretti d’opera scritti per i maggiori musicisti dell’epoca: Rossini (Il turco in Italia, 1814; Bianca e Falliero, 1819), Meyerbeer, Donizetti (Anna Bolena, 1830; Lucrezia Borgia, 1832; L’elisir d’amore, 1832), Bellini (Il pirata, 1827; La straniera, 1829; I Capuleti e i Montecchi, 1830; La sonnambula, 1831; Norma, 1831), Verdi (Un giorno di regno, 1840).

Vincenzo Bellini

1801, Catania

Compositore. Q la precoce formazione e i primi lavori. Figlio di Rosario B., organista, maestro di cappella e compositore di musica sacra, e di Agata Ferlito, dimostrò una precocissima attitudine alla musica, tanto che a sei anni scrisse la sua prima composizione. Prese le prime lezioni dal nonno Vincenzo Tobia, organista e compositore, e dal padre; presto si fece conoscere come organista e compositore di musica sacra e di canzoni nelle chiese e nei salotti della città, e nel 1819 il comune di Catania gli offrì i mezzi per recarsi a studiare al conservatorio di Napoli. Qui ebbe per maestri G. Furno, G. Tritto e N. Zingarelli; quest'ultimo lo indirizzò allo studio del melodramma napoletano e delle opere strumentali di Haydn e Mozart. Durante gli anni di conservatorio B. continuò a comporre...

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