Sola

Ho iniziato a scarabocchiare melodie e testi quando ero ancora piccolina. Il mio direttore di banda Lorenzo Pusceddu mi regalava i dischi delle colonne sonore, dei balletti di Tchaikovsky e io cercavo di isolare tutte le parti dell'orchestra. Ricordo ore e ore passate ad ascoltare colonne sonore, e ricordo ore e ore spese a cercare di scrivere qualcosa di mio. Il mio sogno diventò sin da subito quello di lavorare i questo mondo di musica e immagini, e divenne realtà quando nemmeno me l'aspettavo, a partire dalla mia tesi di laurea sotto l'ala di chi mi ha insegnato davvero a comporre: Alessandro Di Liberto. Ho cantato per colonne sonore di documentari e film di quasi tutto il globo. Ma per qualcosa di mio, di veramente mio, ho aspettato sino a quando non ho riempito di foglietti scritti a mano una cassettiera intera e tanti tanti cestini di spazzaturina, a 20 anni dall'inizio della mia carriera di cantante. Ho scelto solo alcuni di tutti questi brani, rendendomi conto che stavo man mano definendo un concept sulla solitudine. Questo disco è me nella mia stanza di Dolianova, in treno, in macchina, in Inghilterra accompagnata dallo scricchiolio della neve sotto i piedi, nelle passeggiate solitarie in campagna, in compagnia del mio piano che non suono bene ma ci provo; è tutti questi scarabocchi e scritti e pasticci diventati qualcosa di tangibile e che ho ritenuto ascoltabile.