Il sogno più dolce

La bellezza della cruda realtà.. si nasce, si cresce e si muore, ma nel mezzo c'è la vita fatta di sogni e aspettative. Non sempre però siamo noi a decidere la rotta, basta un incontro con l'uomo sbagliato per aprire la strada a nuove vie. Un libro bellissimo, da leggere tutto d'un fiato. Un libro che va oltre i sentimenti e l'amore, andando a toccare "l'argomento africa". Troppo spesso taciuto ancora oggi.

credo che tutto quello che Doris Lessing tocchi diventi oro... L'eleganza, la semplicità e la maestria che usa nello scrivere i sui testi è qualcosa di magico. In questo libro compaiono numerosissimi personaggi, alcuni sono solo meteore ma tutti indispensabili per far capire lo spirito che accompagna gli anni sessanta. Tutto gira intorno ad una donna e ad una casa, la sua casa, lei accoglie tutti: i suoi figli, gli amici dei suoi figli, conoscenti, tutti accomunati dalla speranza e dalla voglia di cambiamento. Il testo è molto fluido, rimane comunque un racconto molto lungo e ben articolato in cui, ad un certo punto, la scrittrice sembra cambiare direzione e iniziare un nuovo romanzo in cui inserisce come ambientazione l'Africa, Paese molto caro alla Lessing.

Un libro scostante, costruito, cerebrale, parto della mente come gli altri che ho letto di Doris Lessing (Il taccuino d'oro me lo ricordo terribile, una fatica disumana a finirlo) a esclusione de La brava terrorista e Il diario di Jane Somers che sembran scritti da un'altra persona. Qui, solo nella parte ambientata in Africa c'è verità, e cuore e stomaco. Il resto è indulgenza scombinata verso non si sa quale "dolce sogno" di magica composizione di disarmonie e folli egocentrismi e stupida cattiveria! Si esprime critica - ma blanda, e per nulla impietosa - solo al circo dei funzionari che girano il mondo a dispensare aiuti umanitari senza capire nulla dei paesi che toccano, e la condanna è riservata esclusivamente alla "crema al cioccolato" - la corrotta nuova nomenklatura africana. La traduzione magari sarà fedele alla scrittura originale della Lessing - non la conosco quindi non lo posso dire - ma come forma italiana è tutt'altro che impeccabile ("stasera si ritrovò a cena..").