Un sogno di nome Cristiana

Un romanzo forte e delicato al tempo stesso. Una riflessione amara e disincantata sull'esistenza umana e sulla continua ricerca di autenticità, sfiorata e mai raggiunta. L'autore ingabbia il protagonista del libro in una realtà edulcorata e una quotidianità che lo protegge ed allo stesso tempo ingabbia. L'autore ha avuto la capacità di far commuovere e di far amare tremendamente il protagonista per le sue debolezze, i suoi smarrimenti, i suoi moti d'animo, la continua ricerca di qualcosa di vero e puro come l'amore per una ragazza che non ha mai conosciuto. Cristiana non è più umana, diventa un simbolo. Il simbolo della giovinezza perduta, del destino da accettare senza lottare, delle scelte mai sapute fare, delle proprie frustrazioni. Scritto con sapiente e misurata tensione, spesso sconfina nel distaccato cinismo e nella cruda descrizione della realtà. La storia d'amore viene usata per dire altro, per andare verso il non detto, il non conosciuto, ci fa adorare ciò che rimane nell'intimità dello spirito. Sono ampiamente superate per me le aspettative del semplice e scontato romanzo d'amore. Ha lasciato il segno, davvero consigliato!