Sogni d'immortalità. Gnosticismo e alchimia. Nuova ediz.

Ezio Albrile con questo libro si rivela ancora una volta una guida di eccellente livello nell’accompagnare il lettore in un affascinante viaggio nella galassia della sapienza ermetica tardoantica, sondata nella sua complessità morfologica e ricostruita in alcune sue istanze basilari e proiezioni esemplari. Articolato in otto sezioni modulari accompagnate da una Premessa e da un Epilogo, il percorso proposto dall’Autore intende individuare e analizzare, con dotta perizia critico-storiografica e originali prospettive ermeneutiche, le radici comuni e i nessi strutturali che collegano tra loro le composite tradizioni dello gnosticismo e dell’alchimia, integrandole in un disegno composito segnato da un’intricata trama di corrispondenze e rimandi. In una dotta trattazione che procede con precisi riferimenti a una grande mole di fonti letterarie e iconografiche, più o meno note, l’Autore delinea gli atti di un complesso dramma sacro il cui oggetto è la consapevolezza della natura tragica della condizione umana. Un esistere segnato dal risvegliarsi a un Weltschmerz che diviene spirito di ribellione e necessità di “sognare”, in forme sempre nuove, l’accesso a un mondo altro dall’illusorio “vuoto” arcontico e a un nuovo “sé” riscattato dalle vicissitudini della vita psichica ordinaria, che incatenano in un abisso destinale segnato dall’ignoranza e dal male di vivere. Da qui un cammino misterico, che si staglia tra immaginazione mitica e prassi rituale, verso una modalità alternativa di esistenza, sottratta alla Heimarmene e suggellata da un carattere d’immortalità che schiude il segreto della nostra natura pneumatica. Albrile, con la maestria che lo contraddistingue, descrive le varie configurazioni di una sapienza trasfigurante, quale universo dinamico che vuole aprire, attraverso una fantasmagorica pluralità d’immagini, la via al vero Essere, dissolvendo le illusioni che sanciscono l’esilio dalla patria pleromatica. Lettura vivamente consigliata.

Albrile, pur essendo periferico rispetto all'Accademia (anche in virtù del suo programmatico rifiuto di compromessi e di un peculiare gusto di "épater le bougeois"), è senz'altro il più valente studioso italiano - e non solo - di gnosticismo. Autore di una miriade di articoli, saggi e monografie, ha fornito un contributo imprescindibile alla materia. In questo testo, in particolare, dà forse la prova più compiuta di quello che, a titolo personale, considero il suo pregio maggiore: la capacità (davvero assai rara) di coniugare con sapiente equilibrio l'acribia storica, l'esattezza filologica e l'enciclopedica cultura con una felicità di scrittura che definirei quasi "da romanziere". Nonostante la marea talora pletorica di informazioni ed elementi "alti", riesce sempre ad avvincere il lettore, a spiazzarlo ma non a confonderlo, a "educare" ma nel contempo a divertire, sia nel senso etimologico (di "di-vertere", "distogliere") sia in quello comune del termine. In una parola, insomma: imperdibile!

Libro interessante scritto da un grande esperto di gnosticismo.