La sognatrice bugiarda

Ultimo romanzo prima della sua scomparsa, "La sognatrice bugiarda" si rivela purtroppo una delusione per me che ero stato così favorevolmente impressionato dal suo fulminante esordio de "Il muro invisibile" e dal suo degno seguito " Il sogno infinito". Qui Bernstein sembra attingere stancamente a piene mani dal precedente materiale soffermandosi troppo spesso - per mancanza di idee? - sui sogni ad occhi aperti della protagonista Rose. Peccato, ma per un Autore che ha iniziato a scrivere a 90 anni è più che perdonabile, magari ci fossero scrittori di questo talento anche di età più giovane...

L'ho letto in un giorno, e come tutti gli altri romanzi di Bernstein, scorre benissimo. La sua scrittura è sempre stata fresca, liscia, schietta, senza tutte quelle acrobazie lessicali che appesantiscono la lettura. Qui viene descritta la figura di Rose, la sorella "cattiva", sempre ingrugnata, incapace di sorridere e in lotta con l'amatissima madre, chiamata sempre da Harry affettuosamente 'Ma. In questo romanzo Rose si rivela per quello che è veramente, ossia una ragazza fragile, che per proteggersi dalla dura vita e dalla povertà che ha seguito lei e i suoi fratelli dall' Inghilterra fino in America, si è rifugiata in un mondo tutto suo, un mondo pieno di agi, ricchezze, bei vestiti, dove lei è la principessa felice. E non esita a proiettare i suoi sogni anche nella realtà che la circonda: per questo a chi non la conosce, racconta di far parte di una buona famiglia ricca e di aver studiato nelle migliori scuole. Man mano che si prosegue la lettura, Rose inizia a perdere a poco a poco, quell'antipatia e quella sgradevolezza che l'avevano caratterizzata negli altri libri di Bernstein. Si riscopre come una persona nuova e migliore.

non mi è piaciuto... è una scrittura forzata che nulla a che vedere con la meraviglia de "il muro invisibile".