L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 9,50 €
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non mollo mai un libro, di solito resisto tenacemente nella speranza che la narrazione si risollevi, ma in questo caso non ce l'ho proprio fatta. Mai letto nulla di più noioso!.
... ripetizione!
Ho letto due volte questo libro e solo dopo la seconda lettura - recente - mi sono persuaso che il romanzo "Il soccombente" è un capolavoro. Quando lo lessi la prima volta ero più interessato alla figura, seppur romanzata, del grande pianista canadese Glenn Gould, che non alla trama generale. Nella prima lettura restai spiazzato dalla scrittura anomala e originale di Thomas Bernhard. Una scrittura segnata da un ritmo incessante, ossessiva e ripetitiva, con un uso smodato degli intercalare. Perplesso, continuai nella lettura, fino a che fui travolto dalla narrazione e dalle tematiche in essa sviluppate che lo facevano assomigliare più a un saggio che a un romanzo. Tematiche, quelle percorse dal racconto, destinate a generare una certa angoscia, in quanto di carattere pessimistico. Un pessimismo senza scampo. Partendo dalla perenne competizione, cui l'uomo è soggetto, passando per la "falsità" insita nelle relazioni, alla decadenza di una certa alta borghesia, fino a giungere al suicidio, ci si trova dentro ad un vortice che non lascia scampo ne suluzione. Temi, che questo geniale autore, con la sua scrittura "cruda", originale e certamente innovativa, sviluppa con un'efficacia senza eguali. Tutto ciò, lo si apprezza meglio con una lettura più ponderata rispetto al ritmo imposto dalla scrittura, che incalza con ossessività. Chi, come il sottoscritto, che ama Schopenhauer, è tendenzialmente un pessimista, troverà sublime questo romanzo, che forse non piacerà a chi cerca una via d'uscita alle bassezze umane.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
(recensione pubblicata per l'edizione del 1985)
recensione di Reininger, A., L'Indice 1986, n. 4
Thomas Bernhard non si smentisce: padrone assoluto dei suoi mezzi espressivi, egli garantisce sempre un elevato livello letterario. E tuttavia corre da un po' di tempo il rischio di diventare epigono di se stesso.
" Il soccombente" arricchisce il repertorio dei suoi personaggi votati a un inarrestabile processo di autodistruzione di una variante originale, grazie soprattutto a un elemento "documentario" appartenente alla recente storia musicale. Oltre a discorso funebre per un artista fallito, questo romanzo assurge anche a monumento celebrativo di un musicista incomparabile come Glenn Gould.
L'incontro con lui durante un corso di Horowitz a Salisburgo nel lontano 1953, sarà infatti per il giovane pianista Wertheimer un "colpo mortale", come dice il narratore, pianista anche lui e anello di congiunzione di questa costellazione fatale. Wertheimer, dopo aver sentito suonare da Gould le "Variazioni Goldberg" di Bach sentirà per sempre l'incubo di questo modello. Dopo una lotta estenuante nel tentativo di eguagliarlo egli abbandona la carriera di pianista consumando il resto della sua vita in studi filosofici infruttuosi e nell'esercizio di un tirannico dominio sulla sorella. Quando ella riuscirà a sottrarglisi attraverso il matrimonio Wertheimer perderà definitivamente il suo equilibrio interiore. Non meno fulminato di Wertheimer dall'esperienza musicale fatta con Glenn Gould, è l'io narrante. Ma egli si sottrae al ruolo del più debole, destinato alla sconfitta. Il suo processo di ricostruzione della lenta autodistruzione dell'amico non è tuttavia condotto con la forza chiarificatrice dell'analisi psicologica. Quei pochi elementi ai quali egli riconduce la sua tragedia interiore entrano a far parte di un sapiente ed ossessivo gioco di variazione e ripetizione che attira il lettore in un vortice di cupa necessità.
Del resto tutti i tre personaggi del romanzo hanno accettato la scommessa romantica sull'arte: la sua esigenza di assolutezza si rivela distruttiva per tutti i tre. Glenn Gould appare vittima di un bisogno di perfezione quasi disumana mentre sia Wertheimer che il narratore appaiono transfughi decaduti di una borghesia che porta in se stessa i germi della sua disgregazione.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore