Skellig

Dice William Blake che «L'immaginazione non è uno stato mentale: è l'esistenza umana stessa.». L’immaginazione o la percezione sottile del mondo che ci circonda è quel che impara a fare il giovane Michael, trasferitosi da poco in una vecchia casa da ristrutturare con il padre, la madre e una sorellina appena nata con un grave difetto cardiaco. L’ansia per le sorti della bambina e la nuova casa da esplorare e rimettere a posto porteranno il ragazzo a fare incontri straordinari. Il più misterioso di tutti nel vecchio garage in procinto di crollare: fra polvere e calcinacci incontra una strana creatura che pare farsi di pietra ma che al contempo presenta strane sporgenze sulle scapole che sembrano proprio ali. Si tratta di Skellig, una creatura indurita dal tempo e dall’isolamento che grazie alle cure di Michael e di Mina, una ragazzina autodidatta, molto colta e sensibile, che abita nella casa davanti e che ama disegnare uccelli, riuscirà a tornare a spiegare le ali infondendo coraggio, speranza e uno sguardo Oltre la realtà delle consuetudini. I legami sottili che si creano col profondo ascolto e abbattendo la paura sono indissolubili. «Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all'uomo come in effetti è, infinito.» per dirla ancora alla William Blake, poeta e pittore molto citato da Almond in questo splendido libro.

Skellig è un romanzo per ragazzi di realismo magico che avevo in wishlist da almeno 15 anni e che finalmente sono riuscita a leggere. Un romanzo semplice, che si legge velocemente e che riesce a incuriosire. Sicuramente se fossi stata una bambina alcune parti mi avrebbero leggermente inquietata (ero molto fifona). È un libro scorrevole che riesce ad affascinare, per tutto il tempo ti chiedi chi è Skellig e speri di saperne di più. I personaggi mi sono piaciuti molto, soprattutto la stravagante amica di Michael, Mina, una bambina curiosa e leale, un po' artista e un po' ribelle. L'ho trovato tuttavia poco dinamico e privo di azione e questo aspetto avrebbe portato la me bambina a faticare per finirlo. È un libro che porta a riflettere sull'amicizia, le malattie e la solitudine che tutto sommato consiglio anche se non è stato il miglior libro per ragazzi letto fino ad ora.

Bellissimo. Si legge in due giorni. Tenero, delicato, e con un tocco di mistero che cattura.