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La sirena e i suoi libri. Ritratto di Elvira Sellerio - Salvatore Silvano Nigro - copertina
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La sirena e i suoi libri. Ritratto di Elvira Sellerio - Salvatore Silvano Nigro - copertina

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2014
1 marzo 2014
9788897608790

Voce della critica

  Elvira Sellerio Giorgianni, la signora dell'editoria italiana del secondo Novecento, madre di una realtà sorta nel profondo Sud, a Palermo, in anni di tumultuosa storia sociale e politica, per l'isola e il paese tutto, ci ha lasciato nell'agosto del 2010. "Essere donna è stato duro, essere un editore siciliano ancora di più", così amava commentare riferendosi agli inizi di quell'impresa editoriale. Donna di grande carisma, il suo azzardo attraverso i libri nasceva da un inossidabile istinto di curiosità: pensava alla sua casa editrice come a un'arca per mezzo della quale mettere in salvo le pubblicazioni davvero fondamentali. Dotata di grande umiltà e di straordinaria cortesia, dava grande importanza alla qualità dei rapporti umani. Non c'era scrittore al quale, anche nel caso di un netto rifiuto, non rispondesse con una lettera vergata di suo pugno (per lei la forma era tutto, la forma era sostanza). Viveva con un misto di eccitazione e di senso di responsabilità il suo mestiere di editore, pronta a interpretare al massimo il ruolo di intermediario privilegiato tra chi le storie le racconta e chi le ascolta. A regalarci un denso e nostalgico ritratto di questa "donna di profonda bellezza e di sofisticata semplicità" ci pensa adesso, con La sirena e i suoi libri, Salvatore Silvano Nigro (ancora oggi tra i collaboratori di lungo corso della casa editrice palermitana), un elegante volumetto di preziosa fattura edito in tiratura limitata (575 copie numerate, pp. 40, € 22) dalle milanesi Edizioni Henry Beyle, a inaugurare la serie contemporanea della "Piccola biblioteca degli oggetti letterari". E già sin dal titolo comprendiamo come Nigro voglia, di quell'esperienza straordinaria e per certi versi irripetibile, estrarre la radice mitica, se subito dichiara che mal s'accorda il "tempo dei calendari" con una storia che ha a che fare, appunto, "con il fascino, con l'attrazione del mito". Mito, peraltro, alimentato dagli scrittori amici: da Sciascia a Consolo, da Bufalino a Siciliano, fino a Nigro stesso. Che nella voce "senza biografia", confidente, increspata di naturale malia, del loro primo contatto, dall'altro capo del telefono, riconobbe (racconta il professore) sin dal principio, il canto seduttivo di una sirena ("Così doveva essere il canto delle sirene"). E di un'aura mitica si ammanta anche la casuale circostanza da cui quell'impensabile avventura ebbe inizio: l'incontro, alla fine dei sessanta, dei coniugi Sellerio (il marito Enzo era un affermato fotografo, amante dei libri e con il pallino della grafica) con un illuminista di razza come Leonardo Sciascia; la febbre di produrre libri di qualità in una plaga stravolta e marginale come Palermo; l'abbandono di ogni titubanza da parte di Elvira, pronta, senza troppi indugi, a dar fondo alla liquidazione di impiegata regionale per dare finalmente avvio allo spericolato progetto editoriale. Negli anni in cui tutto è politica e tutto si riconduce all'arido diktat dell'impegno, i Sellerio propongono un radicale cambio di prospettiva iniziando a sfornare libri di elegante e riconoscibile fattura; portatori sani della sacrosanta ambizione di costituire una "biblioteca ideale" che, seguendo la via traversa dell'implicito, il guizzo della curiosità e la leggerezza, potessero in qualche modo nutrire l'utopia di contribuire a migliorare la società (non a caso la collana inaugurale, tenuta a battesimo, manco a dirlo, da Sciascia, s'intitolò, facendo eco a Nicolas de Chamfort, proprio "La civiltà perfezionata"). Di lì in poi la storia è nota, in un progressivo affermarsi che conoscerà il primo grande exploit con L'affaire Moro (1978) di Sciascia, il successivo varo della collana blu, "La memoria", nel 1979, il caso nazionale di Gesualdo Bufalino, esordiente sessantenne con Diceria dell'untore (1981); fino agli impressionanti numeri ottenuti con le storie del commissario Montalbano di Andrea Camilleri. Di un simile esponenziale successo, specie dei tempi esordiali, Nigro rammenta la ricetta voluta dalla signora Elvira: l'aver saputo coniugare impresa familiare e "società" degli amici collaboratori. Nel segno di una convivialità, una "impegnata conversazione a più voci", entro la quale tutto scaturiva sotto la gentile ma decisa orchestrazione di lei. Della vita in casa editrice non tralascia di rievocare anche ritmi, rituali consumati, luoghi: il salottino liberty nel quale ogni ospite veniva introdotto e studiato davanti a una tazzina di caffè; il divano dove non era difficile trovare seduto un allegro Sciascia, assieme a suoi sodali e amici d'infanzia, in amabile conversazione. Quel divano in casa editrice sul quale, per non disturbarne i fantasmi, racconta ancora Nigro, ha sempre evitato di sedersi. Tra gli aneddoti personali ci piace qui ricordare la sfida lanciata al professore dalla signora, quella di scrivere, "in serie", tutti i risvolti dei romanzi di Camilleri, chiamandolo a inventarsi, insieme (critico ed editore), una "nuova arte del risvolto"; per cui, oltre ad assolvere allo scopo d'informare, dovevano pure funzionare come germe di un già avviato "racconto critico". In tempi di riflusso, allora come oggi, la celebrazione del mito di una dolce e intelligente signora dell'editoria italiana come Elvira Sellerio può agire da esemplare monito a coltivare, nonostante tutto, speranza e bellezza.   Domenico Calcaterra        

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Conosci l'autore

Salvatore Silvano Nigro

1946, Carlentini

Salvatore Silvano Nigro è un manzonista, filologo, critico letterario, scrittore italiano. È stato Fellow a I Tatti della Harvard. Ha insegnato Letteratura italiana a Tours (Université François Rabelais), a Parigi (École Normale Supérieure), a New York (New York University), a Bloomington (Indiana University), a New Haven (Yale University), a Pisa (Scuola Normale Superiore), a Milano (IULM), a Zurigo (Politecnico, Cattedra Francesco De Sanctis). Ricordiamo alcuni titoli pubblicati con Sellerio: Il Principe fulvo (2012), La funesta docilità (2018), Una spia tra le righe (2021).

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