Il simposio di Luna

In una notte di plenilunio l'io narrante, scrittore in crisi creativa abbandonato dall'ultima amante, riceve la telefonata di un amico pittore che lo invita a raggiungerlo nel suo studio per conoscere una donna, Luna, di cui è follemente innamorato. Comincia così una notte di bevute madornali in cui i due amici senza nome peregrinano tra bar e discoteche di una città innominata, alla ricerca e nell'attesa dell'elusiva bellezza. Intanto il pittore racconta in quali circostanze l'ha conosciuta, come ne è stato stregato, le numerose bizzarrie, i sogni, le imprese erotiche, trasgressive e estreme, della donna del suo desiderio. Tra chiacchiere senza fine, fiumi di alcol e decine di sigarette, citazioni dei classici e richiami alla mitologia, la notte si consuma e quando finalmente Luna compare, ci sarà una sorpresa per lo scrittore e un finale all'altezza delle aspettative. Il ritmo della narrazione è ipnotico, l'incontro continuamente rimandato irretisce il lettore e lo spinge a seguire i personaggi nella loro nervosa e disperata quête. Però la ricerca del sublime e l'erotismo tanto esagerato da risultare grottesco, la visione arcaica della donna come creatura semidivina, unicamente votata a celebrare i piaceri del sesso, sfiorano sovente il ridicolo. Alla fine i due nottambuli risultano semplicemente due vecchi sporcaccioni, innocui e logorroici, quasi patetici, per i quali il massimo della trasgressione, più che Eros e Thanatos, sono ancora i tre antichi vizi, Bacco Tabacco e Venere, che riducono l'uomo in cenere. Ghiorgos Skurtis, nato a Atene nel 1940, è autore di opere teatrali e di narrativa.

Consolata Lanza