La signora della Marra. Storia di un processo in epoca angioina

Splendido romanzo storico, intrigante, avvincente, imprevedibile. Un po' faticoso all'inizio per chi sia a digiuno di storia medioevale, ma una volta compreso il contesto, le pagine volano via come quelle di un giallo e ci si ritrova a tremare per la sorte dei personaggi, a fare il tifo per loro, a odiarli, o anche ad amare quelli che prima odiavamo. Perché questo romanzo è così, dei personaggi ti fa scoprire pian piano volti diversi e ti rendi conto che alla fine, come nella vita reale, nessuno è scevro da colpe e nessuno è disprezzabile in toto. Tutti, chi più chi meno, sono impastati di avidità, di sete di potere, di meschinità e al tempo stesso di nobili sentimenti, di rimorsi, di tenerezza. Una storia sorprendente, dove nessuno dei personaggi è scontato e nessuno è veramente quello che sembra, un romanzo che fonde abilmente realtà storica e invenzione e che sapientemente alterna capitoli in prima persona (una sorta di diario di alcuni personaggi) e capitoli in terza in funzione di raccordo e di approfondimento storico, stuzzicando al massimo la curiosità del lettore e impedendogli di mollare il libro fino all'ultima pagina. Tra i vari personaggi spicca la figura di Chura, femminista ante litteram, donna appassionata, forte, intelligente, spinta ad agire come un uomo dalle circostanze dolorose in cui viene a trovarsi e a lottare con forza e determinazione per difendere la propria famiglia e il proprio onore. E anche lei, alla fine, riserva una sorpresa.