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Si parla troppo di silenzio. Un incontro immaginario tra Edward Hopper e Raymond Carver
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Si parla troppo di silenzio. Un incontro immaginario tra Edward Hopper e Raymond Carver - Aldo Nove - copertina
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Si parla troppo di silenzio. Un incontro immaginario tra Edward Hopper e Raymond Carver

Descrizione


Nel 1958 un giovane di vent'anni, sposato e padre di una bambina di pochi mesi, ritorna a Paradise, in California. Il ragazzo sbarca il lunario facendo i più disparati lavori. Quel ragazzo si chiama Raymond Carver e il suo sogno è quello di diventare uno scrittore. Negli stessi mesi Edward Hopper, ormai pittore affermato, compie con la moglie Jo un viaggio in macchina negli States e un giorno si ferma vicino al fiume Butte Creek, in California. Tra lo scrittore e il pittore si crea un sodalizio improvvisato, un incontro magico in cui due tra le più potenti menti del Novecento americano confrontano le loro visioni dell'arte e del "realismo", che li unisce. In questo racconto immaginario Aldo Nove mette a confronto due delle personalità più eminenti della cultura americana del Novecento. Malgrado la differenza e il mezzo usato per esprimersi, li accomuna un forte senso dell'immanente sospeso, quella poetica dell'apparenza troppo lirica per essere piattamente realista e troppo reale per abbandonarsi a qualunque forma di effetto che non sia la pura magia dei fatti. Degli sguardi, degli spazi, delle parole. Del silenzio.
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Dettagli

2014
Tascabile
12 marzo 2014
96 p., Brossura
9788857222004

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alida airaghi
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Due coniugi ultrasettantenni viaggiano su una Cobra Roush marrone verso Paradise, in California: lui è il famoso pittore Edward Hopper, lei sua moglie Jo, pure pittrice, ma soprattutto musa ispiratrice, modella, colonna portante e insieme condanna del marito. Negli stessi giorni dello stesso anno e negli stessi paraggi, un ventenne scapestrato in camicia di flanella a scacchi, si dedica al suo passatempo preferito: la pesca nel torrente Butte Creek. Si tratta del futuro scrittore e poeta Raymond Carver. I particolari biografici del terzetto sono veritieri,documentati da lettere, foto, diari, testimonianze registrate. Inventato e fantasticamente ricostruito è invece il loro incontro, che Aldo Nove ambienta nel 1958. I coniugi Hopper, sposati dal 1924, sono inseparabili pur nella loro litigiosa quotidianità: lui burbero, solitario, sessualmente esuberante, "esperto di silenzi"; lei rigida e un po' frigida, loquacissima, intellettuale, convinta del suo ruolo insostituibile nella vita del marito. Alla loro esistenza fa da contraltare la breve e inquieta vicenda biografica del giovane Carver, nato nel 1938 in una cittadina dell' Oregon, da una famiglia operaia. Alcuni episodi descritti nei suoi racconti e nelle poesie vengono riutilizzati nei dialoghi che il personaggio-Raymond imbastisce con il personaggio-Hopper, in un pub o sulla riva del torrente. Nove li rimodula, con qualche pesantezza stilistica, con un certo didascalismo (come nello scambio di opinioni su cosa debba intendersi per realismo: "Quello stare impossibile, in sospeso, come fermando la realtà, m'interessa. E l'arte, qualunque forma d'arte, ricerca proprio questo"), e forse anche con una dose di ingenua e retorica superficialità, che in un autore dissacrante come lui lasciano un po' interdetti. Le riproduzioni di alcuni bellissimi dipinti di Edward Hopper ci ricordano quanto il silenzio di luoghi e figure possa avere un suo fascino malinconico e seduttivo.

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Aldo Nove

1967, Viggiù

Pseudonimo di Antonello Satta Centanin, Nove si laurea in filosofia e nel 1996 pubblica il suo primo libro per Castelvecchi, Woobinda e altre storie senza lieto fine, che Einaudi ripubblica nel '98 includendolo nel volume Superwoobinda. Nell'antologia einaudiana Gioventù cannibale, pubblica un racconto, Il mondo dell'amore. Ha pubblicato racolte di poesie, sia con il suo vero nome che con lo pseudonimo, da ricordare nel 2001 Nelle galassie oggi come oggi. Covers, in collaborazione Tiziano Scarpa e Raul Montanari. Definitivamente allontanatosi dai "cannibali" è attento alle questioni sociali della contemporaneità, esce così sempre per Einaudi Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese. Sanguineti lo pone insieme a Tiziano Scarpa e a Giuseppe...

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