Shatter me. Vol. 1

Mi sono decisa ad acquistare questa serie di libri per le molte recensioni positive sbandierate qua e là on line. Di questo primo libro posso dire che, a mio avviso, sembra puramente introduttivo a tutta la vicenda….o almeno lo spero, nel senso che mi aspetto decisamente molto ma molto di più dai volumi a seguire. I primi capitoli li ho trovati lenti, piatti e quasi a tratti “ansiogeni” con questo stile narrativo dalle molteplici ripetizioni di parole o frasi sbarrate che, se in molti le hanno considerate una trovata originale, io sinceramente ne avrei fatto volentieri a meno perché non mi rendono per niente fluido lo scorrimento della lettura. La trama di questo primo libro mi sembra ancora “abbozzata”, come se dovesse appunto mettere le basi per tutto il resto a venire, quindi speriamo in un seguito decisamente più dettagliato e intricato. I protagonisti principali, Juliette, Adam e Warner sembrano delineare perfettamente ciò che sembra necessario per aprire questo genere di storia quindi rispettivamente: la protagonista considerata eccezionale da tutti tranne che da se stessa, l’eroe della situazione che ne diventa l’alleato principale e il salvatore e l’antieroe per eccellenza che le dà la caccia per poterne sfruttare le abilità con piani malefici e deliranti. Che dire…..vedremo gli sviluppi della vicenda: al momento, partiamo con sole due stelle d’incoraggiamento. Apprezzato il fatto che il libro sia strutturato in capitoli brevi.

Il libro è un distopico young adult ambientato in un mondo post-apocalittico. Juliette, la protagonista, è capace di uccidere una persona solamente toccandola ed è rinchiusa in un manicomio da un gruppo militare chiamato Restaurazione. Warren, figlio del capo milizia, vorrebbe usare il questo potere a suo favore ma Adam cercherà di aiutarla a fuggire dalle sue mire... Era da un paio di anni che volevo recuperare questa saga e i numerosi pareri positivi mi avevano portata ad avere aspettative molto alte. Aspettative che per alcuni elementi sono state un po' deluse. Le metafore sono ripetitive e noiose e nelle prime pagine sono andata un po' a rilento, ma dopo un po' la storia ha iniziato a scorrere più velocemente fino a risultare addirittura sbrigativa. La parte finale invece era piuttosto lenta al punto da aver leggermente faticato nel finire la lettura. I personaggi non mi hanno colpita particolarmente: Juliette è un po' pesante e ho provato un'immediata antipatia per Adam e Warner. Lo stesso vale per la storia d'amore tra Juliette e Adam, secondo me un po' forzata e non necessaria. Il world building non è molto presente ma solo leggermente accennato. La trama in sé tuttavia mi è piaciuta, è stata capace di intrattenermi e mi ha fatto nascere la curiosità di leggere il seguito.