Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

La sfida della didattica. Insegnare di meno, apprendere di più - Franco Frabboni - copertina
La sfida della didattica. Insegnare di meno, apprendere di più - Franco Frabboni - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 1 lista dei desideri
La sfida della didattica. Insegnare di meno, apprendere di più
Disponibilità immediata
14,25 €
-5% 15,00 €
14,25 € 15,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
14,25 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
15,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
14,25 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
15,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
La sfida della didattica. Insegnare di meno, apprendere di più - Franco Frabboni - copertina

Descrizione


Uno sguardo di speranza dopo due lustri del Ventunesimo secolo che hanno profondamente offuscato l'anima pedagogica della scuola. L'attesa fiduciosa è che il nostro sistema di istruzione possa archiviare un insegnamento con gli occhi rivolti al medioevo delle conoscenze e mai agli odierni saperi della scienza. Dunque una scuola/altra: democratica, colta e solidale: traguardo perseguibile a patto di prendere coscienza che la formazione delle nuove generazioni costituisce un patrimonio anche per il sistema economico e per la maturazione civile di una nazione. Investire sulla qualità dell'istruzione pubblica significa, infatti, dare palcoscenico a una sfida culturale nel nome dell'apprendere di più: obiettivo reso possibile da una didattica/ponte tra disciplinarità e interdisciplinarità, tra apprendimento individualizzato e non-individualizzato, tra saperi freddi (scolastici) e saperi caldi (extramoenia).
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2011
20 ottobre 2011
152 p., Brossura
9788838925856

Voce della critica

  Nei tanti libri che si pubblicano in Italia sui più svariati aspetti della scuola, uno dei temi meno trattati è quello della didattica. Non che non vi sia un'ampia pubblicistica al riguardo, solo che nella maggior parte dei casi si tratta di opere destinate a un pubblico di addetti ai lavori, cioè di insegnanti o ricercatori. La sfida della didattica del pedagogista Franco Frabboni costituisce da questo punto di vista un'interessante eccezione. Dedicato alla scuola italiana e ai suoi problemi attuali, il volume affronta questi temi soffermandosi principalmente sulle loro implicazioni didattiche. Il punto di partenza è una critica radicale alle riforme messe in atto nella scuola italiana nel corso dell'ultimo decennio, in particolare nel periodo in cui è stata ministra della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini. Dell'operato di quest'ultima Frabboni contesta non solo i massicci tagli al bilancio dell'istruzione pubblica, di per sé inaccettabili per un paese che voglia investire sul proprio futuro, ma anche le riforme introdotte e soprattutto l'ideologia a esse sottesa. Il richiamo insistito, da parte della ministra Gelmini, sulla meritocrazia e la competitività prefigura, secondo Frabboni, un'idea di scuola in cui l'alunno è ridotto a fruitore meramente passivo di saperi in pillole ritagliati sulle esigenze dei mass-media e del mercato. All'autore non pare quindi un caso che i tagli gelminiani abbiano colpito quelle realizzazioni didattiche dell'ultimo quarantennio, come il tempo pieno alle elementari, che si proponevano di democratizzare la scuola italiana, cioè di creare la condizioni per permettere al maggior numero possibile di alunni di conseguire apprendimenti di qualità. Contro questi tentativi di demolizione del carattere democratico (e laico) della scuola pubblica italiana, Frabboni propone sia una resistenza attiva da parte di tutti i soggetti coinvolti, sia la messa in atto di pratiche didattiche che vadano in controtendenza. In particolare, il libro si sofferma sui luoghi nei quali si articola il processo di apprendimento: la classe, l'interclasse e l'ambiente esterno alla scuola. La classe, secondo Frabboni, rimane uno spazio irrinunciabile soprattutto per i momenti di alfabetizzazione di base, a condizione che sia luogo d'interazione tra i discenti e tra questi ultimi e i docenti, e non di comunicazione unidirezionale e di competizione, come invece prevede l'ideologia gelminiana. Frabboni sottolinea anche l'importanza che la classe non sia un struttura rigida, ma che sappia articolarsi in sottogruppi funzionali a un apprendimento individualizzato e che non rimanga isolata dagli altri luoghi della formazione: innanzitutto l'interclasse − cioè l'ambito dei laboratori (guarda caso duramente colpiti dai tagli di Gelmini), degli atelier e delle attività integrative − e l'ambiente esterno, inteso sia come contesto sia come risorsa e spazio specifico di apprendimento. La scuola italiana, di contro a molti luoghi comuni, secondo Frabboni propone già pratiche didattiche in grado di garantire apprendimenti diffusi e di qualità. Si tratta di generalizzarle, prendendo anche spunto da un paese di cui si parla molto negli ultimi anni per i suoi ottimi risultati nei test Pisa: la Finlandia. Del sistema scolastico finlandese Frabboni ci ricorda gli aspetti didattici e organizzativi, poco noti da noi ma che probabilmente hanno un ruolo decisivo nei suoi risultati positivi: il suo carattere pubblico e gratuito; l'unitarietà del ciclo dell'obbligo (7-16 anni); l'autonomia scolastica e il curricolo flessibile, all'interno del quale un peso centrale viene attribuito alla lettura e alla scrittura; il carattere plurale, rigoroso e partecipato della valutazione degli studenti, dei docenti e delle scuole; la stabilità del sistema, per il quale sono previste strategie di lungo termine, che stabiliscono che la verifica degli esiti di una riforma possa essere realizzata solo dopo un quarto di secolo. In questo modo Frabboni ci ricorda che coniugare scuola democratica − cioè di massa, pubblica e laica − e scuola di qualità non è un'impresa utopistica, ma qualcosa che può essere realizzato, persino in Italia. Giorgio Giovannetti

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi