Sette uomini d'oro

Carino...Ma non eccezionale Libro fuori dagli schemi tipici di Licalzi, rispetto ai libri precedenti mi ha deluso un pò. La trama effettivamente sembra tratta da un films però mi sembra un libro un pò banale.

Nonostante lo scrittore abbia una scrittura lenta, perchè ricca di particolari, la lettura scorre abbastanza velocemente. Il bello delle prime pagine è che portano indietro nel tempo, o forse lontani dalla città: Castagnabuona, dov’è ambientato il libro, è un paesino ligure (di 852 anime, a 453 metri di altitudine)...la piazza, l’unico bar, tutti sanno di tutti… Oltre la descrizione della vita castagnabuonese, si ha la presentazione dei protagonisti del libro: Giggi Cepollina, Cinghialone e Aurelio Ferrio, descrizioni dettagliate, attente anche se non soprattutto alla sfera emotiva. Dimenticavo Paolina Paoletta (notevole la fantasia dei genitori nello sceglierne il nome!), moglie del primo dei tre. Ho parlato spesso di Licalzi, dei sui libri, e mi sono accorta che in molti mi hanno ascoltata.Sono libri veramente piacevoli, che si fanno leggere facilmente. Non occorre pubblicizzarli, si presentano da soli:letto uno non si può fare a meno di leggere anche gli altri. Io li ho tutti!

Riconosco che il libro non è tra i più riusciti di Licalzi (di cui sono un grandissimo estimatore) e che si tratta di un racconto "leggero", ma la trama mi ha appassionato. Possibile che Licalzi pensasse alla trama di un film (che io andrei a vedere al volo!) mentre lo scriveva?