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Sette tipi di ambiguità - Elliot Perlman - copertina
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Sette tipi di ambiguità
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Sette tipi di ambiguità - Elliot Perlman - copertina
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Descrizione


È la storia di un giovane e fragile insegnante disoccupato, Simon, e della sua ossessione per l'ex fidanzata Anna, ormai sposata con un altro uomo da cui ha avuto anche un figlio, Sam, di sei anni. Quando l'ossessione supera i livelli di guardia, Simon si lascia andare a un gesto inconsulto e rapisce il piccolo Sam, che già seguiva da alcuni giorni. Ne nasce una vicenda complessa, raccontata a sette voci (oltre a quella del protagonista, vi compaiono lo psichiatra che lo ha in cura, l'ex fidanzata Anna, suo marito Joe, il collega di lui Dennis Mitchell, la prostituta Angela e Rachael, figlia diciottenne dello psichiatra) che vede Simon sotto accusa, vittima delle violenze del carcere e delle accuse di pedofilia scatenate dai media.
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Dettagli

2006
698 p., Brossura
9788882463205

Valutazioni e recensioni

4,67/5
Recensioni: 5/5
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Laura
Recensioni: 4/5

Scorro le recensioni, i giudizi sono tutti estremamente positivi, per un libro di quasi 700 pagine trovare tanti 5 è eccezionale. E il romanzo di Perlman è sicuramente un’opera molto particolare: sette protagonisti che raccontano la stessa storia ma non fornendo una versione diversa dei fatti, bensì entrando più nel dettaglio o raccontando qualcosa che riguarda la vita della voce narrante. Il risultato è un puzzle composito, non sempre incisivo allo stesso modo, che scava nell’ossessione, nel bisogno, nell’incapacità di trovare soluzione ai propri demoni e spesso anche ai propri bisogni. Un’immagine della società, della famiglia, della coppia e dell’individuo disturbante e piuttosto realistica. Un romanzo complesso ed interessante, ma non un capolavoro

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Rob L
Recensioni: 3/5

In questo romanzo di 700 pagine, di cui almeno 200 superflue, si legge una storia molto avvincente, seppur al limite del verosimile, in cui si ritrova un po' tutto: dall'amore idealizzato all'ossessione, passando dalla psicanalisi al mondo della Finanza. E' un romanzo corale: in ognuna delle sette parti che lo compongono ciascuno dei protagonisti dà la sua versione di verità, e la forza di questo stile, già sperimentato in maniera ineccepibile da Yehoshua e Ben Jelloun, è nel mostrare come la verità cambia secondo la sensibilità e la percezione di colui che racconta. Qui le storie,invece, collimano perfettamente, non c'è l'ambiguità promessa, ma ci si limita ad aggiungere mano a mano un tassello a completamento della vicenda. L'ho letto con piacere, perché è un romanzo che non si fa lasciare, ma non mi sento di consigliarlo come qualcosa di imperdibile.

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Daniele
Recensioni: 5/5

E' imbarazzante trovare le parole per descrivere un simile capolavoro. Non ho mai creduto fosse possibile mescolare in circa 600 pagine un classico romanzo di formazione, un thriller, denuncia sociale e una love-story realmente commovente. Perlman riesce nell'intento e fa molto di più, creando un romanzo che esplora gli angoli più segreti del nostro mondo e della nostra mente, portatore di un messaggio universale. Libro del decennio, che fa pensare a quanto sia difficile scrivere qualcosa che valga poi la pena di pubblicare, circondati come siamo da schifezze editoriali.

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Voce della critica

Simon Heywood è un maestro elementare di Melbourne che da molti anni ha dovuto lasciare l'insegnamento perché invischiato in un brutto caso di pedofilia. Ma il suo problema principale è un altro. È Anna la donna di cui dice di essere ancora innamorato dopo una relazione che risale a dieci anni prima. Simon è un uomo molto bello molto colto molto umano e molto malato. Ha sviluppato negli anni una specie di gravissima dipendenza nei confronti di una persona che non ha mai più visto. Nulla e nessuno nemmeno il suo empatico psichiatra (che a sua volta è un personaggio) nemmeno Angela (la bellissima prostituta innamorata di lui che ha una parte considerevole nello svolgimento delle vicenda) è in grado di rompere l'incantesimo che lo ha intrappolato.
L'ossessione matura si raffina fino a disegnare un piano. Simon rapisce Sam il secondo figlio di Anna dopo la tragica fine di un primo bambino per Sids. E qui interviene il marito di Anna broker irrisolto violento e fuori tempo. Goffo è meno intelligente della moglie ed è quasi paralizzato dalla tenerezza per il figlio. Alla sua testimonianza s'intreccia quella di un suo collega abbandonato dalla moglie un fallito che a modo suo idealizza Angela con cui ha rapporti frequenti così come il marito di Anna. La rete delle relazioni si svela durante il processo a Simon con inaudita ferocia. Simon si trova di nuovo a doversi difendere dalle accuse di pedofilia. Sarà prosciolto dalla stessa Anna dopo infinite rivalse. A raccontare l'epilogo la voce della figlia della psichiatra nel frattempo morto a causa di un cocktail fatale di antidepressivi che è la ragazza di Sam il bambino rapito da Simon.
Il cerchio si chiude le voci si fondono e il romanzo lascia una domanda in sospeso tra la ricerca di un senso e quella del piacere. Perlam apre grandi parentesi all'interno dell'ossatura della storia. Sulla questione della prostituzione e di quanto il sesso a pagamento funzioni come temporaneo antidoto all'ansia; sui rapporti coniugali sulla loro intrinseca freddezza; sulla famiglia e su quanto essa sia responsabile dell'isolamento dei bambini; sul capitalismo sulla globalizzazione sui difetti della privatizzazione del sistema sanitario sugli investimenti e sulla politica. Sull'amore certo e su quanto di letterario in esso ci sia a nostra insaputa sulla solitudine sull'alcolismo sulla poesia e sulla letteratura. Simon cita Empson (il suo cane si chiama così) e il poeta Nazim Hikmet ed è in definitiva l'emblema stesso della seduzione. Il suo essere radicale la sua volontà di non lasciare il passo al buon senso il suo stare abbarbicato al proprio principio di felicità si scontrano è inevitabile con l'ambiguità appunto di ogni relazione terrena.
Se a tratti Seven Types of Ambiguity stanca per una certa aria di già sentito dire offre però squarci intensi. Soprattutto quando sono i bambini a essere coinvolti. Una scena per tutte quella in cui è descritto il momento prima che suoni la campanella alla fine della giornata scolastica il momento che precede il rapimento di Sam. "Negli istanti che precedono il suono della campanella genitori nonni e bambinaie assortiti si assiepano attorno alla rete accanto al cancello. Non entrano. Alcuni parlano tra loro altri si limitano ad attendere. È interessante che bambini coetanei vengano accolti da adulti di età e background tanto diversi (…) A che età i bambini rifiutano di farsi abbracciare davanti ai loro simili? Che età hanno la prima volta che si vergognano per l'accento della persona che li aspetta una vergogna che anni dopo ricorderanno con una vergogna tutta nuova e profonda? Alcuni dei bambini non trovano nessuno ad aspettarli. Tornano a casa da soli o a gruppi (…) Alcuni di loro non hanno fretta di chiudere la giornata. Si trattengono". Mi pare esemplare: la scuola chiude che cosa aspetta i bambini al di fuori? Le famiglie i loro surrogati o addirittura nessuno. Un momento carico d'ambiguità che la dice lunga sul futuro.

Camilla Valletti

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