La sete

Un libro splendido dove la forza dei versi è evidente, incisiva. La ricerca poetica di Elena Buia Rutt non è mai confinata in una ricerca di forma e mestiere, ma riguarda profondamente la vita. Che sgorga da ogni parola ma soprattutto dal bianco della pagina, da quei silenzi. Pochi poeti sanno tacere e fare poesia di quel silenzio. La vita di tutti i giorni è totalmente rappresentata, senza sconti, con le sue mancanze, con le sue violenze, con gli aneliti e le speranze, con i dolori e le asprezze. Nulla è risparmiato. Ma quella di Elena non è una fredda rappresentazione di eventi, una cronaca, bensì azione poetica, che trasforma, trascende, rivela, si fa viatico di grazia anche nei momenti più spietati. Del resto: "laddove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia". Vale anche per il dolore... L’infinito (Elena Buia Rutt) Da questa finestra balenando radente alla siepe ben curata lo sguardo arriva al mare e – di ritorno – su un piatto di bianca porcellana serve – galante – l’infinito. Ma io quello sguardo devo volgere – porgendo l’altra guancia – all’offesa di quattro cosce di pollo da immolare oggi a pranzo in una padella annerita. E in questa cucina angusta senza vastità di pensiero senza vaghezza o nostalgia infinito è il mio anelito allo scapicollo delle vostre calosce – imminenti – sul vialetto di casa che precipita a me.