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Le sere - Gerard Reve - copertina
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Le sere
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Le sere - Gerard Reve - copertina

Descrizione


È il 1947 quando il ventitreenne Gerard Reve pubblica il romanzo che sconcerta, cattura e divide l'Olanda postbellica, annoverato oggi tra i grandi classici di questo paese e tra i capolavori della letteratura europea.

«È così raro, da recensore, imbattersi in un romanzo che non è solo un capolavoro ma una pietra miliare della letteratura europea moderna, che esito prima di dare una risposta: cosa posso dire, in un mondo di esagerazioni, che metterà questo libro al suo posto, nelle mani dei lettori?»Tim Parks, The Guardian

Per gli ultimi dieci giorni del dicembre 1946 seguiamo la vita di Frits van Egters, un giovane che ha lasciato gli studi per un monotono lavoro impiegatizio e che trascorre il tempo libero peregrinando per le strade di Amsterdam, raccontando storielle di sagace humour macabro e osservando se stesso e gli altri alla luce violenta della sua ironia critica. La sua esistenza è un tour de force per riempire la vacuità quotidiana, per dare un senso alle sere che seguono a giornate «inutili», trasformando la routine in una dirompente commedia nera. Come una biglia Frits si muove tra il piccolo appartamento che divide con i genitori – di cui registra con sguardo clinico ogni goffaggine, ottusità e dettaglio di decadenza fisica – e le case di amici che sottopone a sfrontate provocazioni, in un gioco psicologico efferato e ricco di immaginazione, quasi un'estrema rivalsa dello spirito contro ogni rassegnato perbenismo, della parola contro lo scorrere del tempo che tiene l'uomo sotto scacco. Con un incalzante collage di dialoghi arguti e riflessioni spiazzanti, muovendosi tra l'assurdo di Kafka e il rovello ossessivo di Hamsun, l'esistenzialismo di Camus e l'ilarità ribelle di Salinger, Reve ci trascina nel mondo interiore di un personaggio tanto feroce quanto irresistibile in tutta la sua selvatichezza umana, nel suo cinismo irrisolto e in perenne ricerca di una risposta all'assurdità del vivere, figlio di un'Europa annichilita dalla guerra ma soprattutto fratello di ogni giovane che in ogni epoca si ritrova ad affrontare la crudezza del mondo.
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Dettagli

2018
27 giugno 2018
318 p., Brossura
9788870914931

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luciano
Recensioni: 5/5
Una vita monotona

E un racconto bellissimo. La vicenda si svolge dal 22 dicembre 1946 al 31 dicembre dello stesso anno. Protagonista è il ventitreenne Frits van Egters. Non ha terminato gli studi, svolge un noioso lavoro d'ufficio e vive con i genitori. La sua vita è monotona, ripetitiva, il tempo non passa mai, non sopporta i genitori e per liberarsi di loro la sera esce: "Il padre fa rumore con la bocca quando beve. Mangia la carne con le mani. Scoreggia. Gli si incastrano avanzi di cibo tra i denti".La madre, invece, risucchia il brodo dal cucchiaio. Accende la stufa facendo un sacco di fumo... Frits quando esce si aggira per la città, oppure va a trovare gli amici. I loro dialoghi sono inconsistenti, Frits racconta storielle macabre o sadiche. E' ossessionato dalla calvizie. Non rispetta la sensibilità dei suoi amici, anzi, spesso li ferisce. Quando va a dormire si sveglia di soprassalto perché il suo sonno è popolato da incubi, nei quali la sua vita è minacciata, costantemente, da un pericolo imminente. Si sente in trappola. Non ha ideali, non è felice; si accontenta di essere vivo: "Sono vivo, respiro e mi muovo. Respiro, mi muovo e dunque sono vivo. Cos'altro può accadere? Possono arrivare disgrazie, sofferenze, orrori. Ma sono vivo." Il 31 dicembre lo passa con i genitori, ma appena scocca la mezzanotte esce per portare gli auguri di buon anno agli amici. Non trova nessuno e allora gli salgono le lacrime agli occhi e tra sé e sé mormora: "Dio onnipotente volgi il tuo sguardo sulla mia sofferenza... Dal profondo ho gridato ma la mia voce non è stata ascoltata."

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Alex
Recensioni: 4/5
Quotidiano dopoguerra

Un libro che si differenzia dal solito romanzo. Qui la storia è il quotidiano di un ragazzo che sopravvive alle feste natalizie in casa con i genitori. Serate con amici senza nulla di programmato. Credo cmq che sia difficilmente semplice raccontare il banale.

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Paolo
Recensioni: 4/5

Racconto apparentemente assurdo, a tratti kafkiano. Ma nella realtà i pensieri del protagonista Fritz li abbiamo avuti tutti nella nostra vita. Questo ne fa un romanzo senza tempo. Da leggere assolutamente.

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Conosci l'autore

Gerard Reve

1923, Amsterdam

Gerard Reve (Amsterdam 1923 - Zulte 2006) è considerato uno dei "tre grandi" della letteratura olandese del secondo Novecento, insieme a Willem Frederik Herman e Harry Mulisch. Scrittore prolifico e controverso, oggetto di un vero e proprio culto in patria, si è imposto all'attenzione di pubblico e critica fin dal suo esordio con Le sere, scritto all'età di ventitré anni. Oltre ai numerosi romanzi, è stato l'iniziatore di un particolare ibrido letterario, che fonde con maestria stilistica e audacia di contenuti narrazione, riflessioni e divagazioni, da lui stesso definito e poi divenuto celebre come "revismo".

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