Montanelli. Novant'anni controcorrente

A me il libro di Staglieno è piaciuto molto. Non è una ricostruzione "oggettiva" e asettica della vita di Montanelli. E' il racconto di una persona che ha conosciuto Montanelli nel 1972, che nel 1974 fu con lui tra i fondatori del "Giornale", dove rimase fino al 1992, e che ebbe sempre con Montanelli una grande amicizia. Trovo giusta anche la scelta di far parlare Montanelli con le sue parole, con i suoi articoli e con brani dei suoi libri, che non sempre sono facilmente reperibili. Montanelli non ha bisogno di "interpreti". Un libro quindi da consigliare.

Delle tre biografie di Montanelli ho letto solo questa (oltretutto, a parere di Staglieno, la terza, pubblicata recentemente, e' solo una scopiazzatura delle prime due); che dire? mi trovo in difficolta', Staglieno e' un bravo narratore e oltretutto riserva a noi "Montanelliani" un colpo di scena finale, ma quando, come nel mio caso, una biografia ti riesce a rendere antipatico e un po' fastidioso il personaggio che avevi tanto amato prima, qualcosa di sbagliato c'e'. Secondo me perche' Staglieno e' stato troppo vicino a Montanelli per non esserne partigianamente coinvolto, ma non era abbastanza "Montanelli" per poter parlare di lui, piuttosto preferisce far parlare il giornalista attraverso i suoi scritti, in modo arbitrario a volte e spesso fuori dal contesto. Inoltre salta a pie' pari interi decenni di vita del giornalista, quando avrei proprio voluto saperne di piu' (ad esempio gli anni '50 e '60 che vengono trattati un po' a volo d'uccello). Comprero' le altre due biografie sperando siano meno incentrate sugli scritti di Montanelli e piu' su una personale interpretazione dell'autore di un personaggio tanto controverso.