Eravamo giovani in Vietnam

Un libro strepitoso per intensità e capacità narrative di eventi reali. Ha un importante valore anche dal punto di vista della storia militare in senso stretto, ma rinvia anche a tutti quei valori umani che la guerra in sè è capace di tirar fuori dall'animo umano. La narrazione è dettagliata, anche nei suoi più crudi elementi narrativi, ma mantiene quel suo proposito di ricreare fedelmente un qualcosa di autentico, vero, vivo. Si inizia a leggere con curiosità, si finisce di un fiato. Complimenti all'autore e al giornalista che raccontano cose non facili da raccontare con una naturalezza e una spietatezza di particolari davvero incredibile

Ho letto il libro due volte, e ho visto il relativo film più di una volta, trovo che il libro sia veramente toccante, scritto molto bene, proprio perchè chi lo scrive ha vissuto quella brutale esperienza. Non ho mai vissuto una guerra in prima persona (per fortuna) ma soprattutto sul conflitto del vietnam mi sono documentata parecchio, credo che una guerra non risova i problemi, ma sono fermamente convinta che tutti quei ragazzi sono solo da ammirare, combattevano perdevano e rischiavano la vita in nome della propria nazione (giusto o sbagliato che fosse ) ma avevano una fede un senso patriottico che ai giorni nostri in Italia non esiste più, ed è una vera tristezza. Grandi ragazzi! Li stimerò sempre.

FANTASTICO FANTASTICO FANTASTICO. Il libro descrive perfettamente le vicende di quegli uomini che per primi combatterono la prima vera grande battaglia della guerra in Vietnam. Ottima la narrazione dei due autori e anche le testimonianze dirette degli stessi giovanissimi soldati. Leggendolo si percepisce la paura la tensione e la genuinità di quei soldati, emozione questa, che andò a sparire di lì a poco. Il picco delle emozioni si riscontra nelle ultime pagine, quelle dedicate ai familiari dei caduti. A fatica si trattengono le lacrime. Essendo io un "esperto" di quel conflitto posso dire che sicuramente è il miglior libro di quella sanguinosa guerra. Considerando anche il fatto che lo lessi nel Dicembre 2002, i ricordi sono ancora molto forti. Saluti, Michele.