Requiem per un sogno

Romanzo della lenta discesa nel baratro della dipendenza. acido, non lascia belle sensazioni, e sta qui la sua bellezza non deve lasciarne!

Più potente di Ultima fermata a Brooklyn, più oscuro e trascinante. Personaggi veri, colti con una lingua immediata, mai banale. Baricco dice che quando leggi Selby Jr. non sei più quello di prima. Per una volta, quoto.

Questo libro colpisce come un pugno allo stomaco. Ti sconvolge. Ti consuma. La lettura, inizialmente poco scorrevole poichè Selby non utilizza punteggiatura (gli stessi dialoghi non sono mai segnalati con le virgolette o altro, neanche quando cambia l'interlocutore, ma ci si fa l'abitudine), diventa un fattore del tutto secondario rispetto alla trama che riesce a tenerti con in naso incollato al libro e il fiato sospeso. E' un libro che non da speranze, non propone vie di fuga, per i protagonisti c'è solo una lenta e inesorabile disesa verso il baratro. Il conseguente adattamento cinematografico di Darren Aronofsky dove lo stesso Selby ha collaborato, non fa che ampliarne l'effetto. Creo di aver letto quasi tutto di Hubert jr. Selby ma questo per me rimane non solo uno dei suoi libri più belli, ma anche uno dei libri più belli che io abbia mai letto.