Nei mari del sud

Lo scrittore scozzese ci lascia un articolato resoconto delle sue esperienze fra le isole del Pacifico che visitò alle soglie dei quarant’anni e dove decise di stabilirsi. Le sue cronache ricche di fascino raccontano al lettore l’impatto con la cultura polinesiana e melanesiana, gli aspetti etnici, linguistici, religiosi e magici, i rituali guerreschi e quelli funebri; e la pena per la lenta estinzione dei nativi causata dalla insensibilità e rapacità dei colonizzatori. Le descrizioni di isole e atolli, di paesaggi, di albe e tramonti tropicali, di profumi della flora e di sapori dei frutti condiscono un libro che scava acutamente nelle tradizioni, nelle leggende e nei caratteri delle popolazioni indigene – che possono differire da arcipelago ad arcipelago – e anche nelle pratiche di cannibalismo del quale l’Autore spiega le motivazioni. Più di una raffigurazione – viottoli che si snodano nella foresta pluviale, afa soffocante, terrazze con panorami sulle valli e più in là sull’Oceano – richiama il luogo delle Samoa dove Stevenson è sepolto.