La casa dei desideri

Celia Rees ha la capacità di dare alle parole suoni e colori. In questo romanzo dipinge delle tele e sulle tele le vite dei protagonisti. Un amore adolescenziale che travolge il giovane Richard, emozioni incarnate nei ricordi, in un racconto che sale lentamente il crinale della sofferenza. Una visione, una sola, l'unica appartenente a tutti, quella della colpevolezza, del rimorso del non aver fatto, del non aver voluto fare. E poi arriva il finale dove le parole strappano il cuore, ma solo di chi ha provato il vero irraggiungibile amore.

Insomma... scorrevole e ben scritto ma troppo piatto! Mi è sembrato un semplice elenco di azioni e discorsi, senza punti focali e senza finale. Mi ha un po' delusa. Ma devo aggiungere una nota positiva: finalemnte la Reese ha scritto un romanzo guardando attraverso gli occhi di un uomo, pur incentrando la narrazione sulle donne. Ho preferito "Pirate" e "Il viaggio della strega bambina".

Storie di donne. Questo potrebbe essere il filo conduttore che unisce la produzione letteraria di Celia Rees, inglese, laureata in storia. Donne particolari, donne speciali, donne per nulla disponibili alla sudditanza nei confronti dell’uomo padrone. La gioia di essere donna, affrontando come tale il mondo non certo “amico”. Eccoci ora in tarda epoca 1900 tra i figli dei fiori. Richard, con il camper dei genitori, arriva a poca distanza dalla casa sul promontorio, la casa dei desideri, dove vive una piccola comunità di artisti. Non aveva mai visto una donna nuda, prima. Non nella vita reale. Al massimo le copertine di Playboy che il padre teneva chiuse a chiave in un cassetto dello scrittoio. Non aveva mai fumato cannabis, non aveva mai pensato che un rapporto di coppia, come quello tra i suoi genitori, potesse essere basato sull’amore libero. Eccolo invece entrare in contatto con questo mondo “diverso”, dove tutte le regole dell’ordinario e del consueto sono sovvertite. Bisogna allora imparare a non vedere il mondo attraverso lenti deformate dalla prevenzione culturale e sociale, dal sentito dire: se non ci riesci ed entri in un mondo tra persone diverse, libere, un grande amore può essere messo in discussione e svanire nel nulla per fatti che in realtà non sono altro che nulla se non prevenzione culturale. L'ultima fatica letteraria di Celia, dunque? In pratica un manuale sul come muoversi per ottenere l'amore di una donna vera, libera, consapevole del proprio essere. Oppure, miseramente, fallire, mantenendo il rammarico per tutta la vita di non aver saputo essere all'altezza.