Le catilinarie

Non bello come Cosmetica del Nemico, comunque ok.

E'il terzo libro che leggo della Nothomb e volevo capire se sapesse scrivere anche non di sé. Sa scrivere, eccome.

Questo è il quarto libro dell'autrice belga. Come quasi tutti sanno Amélie Nothomb, grafomane conclamata, scrive tre libri all'anno e, tra questi, sceglie di pubblicarne "soltanto" uno. Ad oggi siamo arrivati a quota 22 libri! Una scelta di questo tipo ha come logica conseguenza la pubblicazione di autentici piccoli capolavori e, in parte, anche di enormi ed inutili banalità. In questo caso ci troviamo di fronte ad un succulento "boccone letterario", una vera primizia, che si deve gustare con calma, assaporandola appieno.  L'idea di partenza è semplice e lineare. Una coppia di anziani cerca e trova la casa nella quale vogliono passare i loro ultimi giorni, nella tranquillità e nella solitudine più assoluta. Comprata la casa ecco presentarsi l'elemento di disturbo, nella persona dell'unico vicino di casa, un odioso medico settantenne. Ogni giorno costui si presenta puntuale alle 16 nella casa della coppia e rimane nel loro salone esattamente per due ore di seguito, praticamente muto, rispondendo solo con dei "sì" o con dei "no" alle domande degli sconcertati ospiti. Questa ingombrante presenza sconvolge la vita dell'anziana coppia, a maggior ragione dopo aver conosciuto la moglie del medico, costretta a sottostare ad un regime da sequestrata impostole dal marito.  La coppia di anziani riesce a liberarsi dalla presenza fisica del medico ma non da quella psicologica, ed il libro prosegue fino ad un finale assolutamente non scontato.  Come ho detto all'inizio, questo è un libro in perfetto stile Nothomb ma, a differenza di alcuni, perfettamente riuscito. Fin dall'inizio traspare chiaramente l'odioso lato ddl medico e la drammatica impotenza dell'anziana coppia di vicini. Questa lotta vive e cresce in tutto il libro fino alla sua risoluzione finale. Davvero una gran bella prova questa del 1995 per Amélie Nothomb!