L'ultimo cranio del marchese di Sade

E' proprio questo il dubbio che mi è rimasto, perchè io di affascinante o particolarmente interessante non ci ho trovato proprio un bel niente. Mi è parso solo che il marchese sia stato infilato a forza nel racconto per vendere di piu', facendo leva sulla celebrità dei suoi romanzi e sull'importanza della sua figura. In queste pagine il marchese è anziano, appesantito, ha ancora un'amante e una ragazzina che usa per i suoi scopi, ma non c'è assolutamente nulla di stimolante, tutt'altro; le scene proposte, tra l'altro brevissime con capitoli di poche pagine, sono per lo più disturbanti tra coprofagia e infezioni di sorta. In più, come riportato dal titolo, la storia "vera e propria" prende forma col suo solo cranio come protagonista, non proprio col marchese, e con le 'maledizioni' che scatenerebbe sui suoi possessori. Altro che voli pindarici.

Un romanzo estremamente interessante in cui leggenda, mistero e verità storica sono sapientemente mescolate. Gli appassionati delle vicende del Marchese non possono certamente perderselo!

Strano, stranissimo romanzo, scritto con il solito stile asciutto e potente che caratterizza Chessex. E' dedicato al marchese de Sade, fedele alle sue perversioni anche negli ultimi mesi della sua vita, al fascino (perverso) che il marchese de Sade ha esercitato su chi gli stava intorno, al culto della sua reliquia (il cranio) che ha ossessionato la vita di alcune persone (Chessex compreso) e provocato più di un delitto. Ma sembra anche una riflessione sulla vita e sulla morte: incompleta, però, appena accennata, troppo scarna. Le descrizioni delle pratiche perverse - fin troppo dettagliate - sono certo molto grevi, ma non mi pare giustifichino la censura cui il romanzo è stato sottoposto: mi è capitato di leggerne di più scandalose! Sono la struttura del romanzo e il suo finale tronco che mi lasciano perplessa.