Terra del Fuoco

buoni racconti.bella descrizione della terra del fuoco e storie simpatiche,,

«Mi chiamo Francisco Coloane e vengo dalla fine del mondo!». Con lui, qualcosa di nuovo irrompeva nella Casa della Letteratura - così dice Luis Sepúlveda nella bella introduzione, e ha ragione perché da questo ruvido viaggiatore mi aspettavo poca letteratura e molta avventura, e invece ho trovato una scrittura addirittura delicata, dalla mano leggera, poetica, non priva di ironia, e mi è piaciuto molto questo contrasto con i rudi e crudi marinai, cercatori d'oro, mandriani, cacciatori e persino palombari protagonisti di questi nove racconti, come selvaggi e aspri sono i luoghi dal nome tipo Ultima Esperanza, Islas Desertores e un cavallo battezzato Cabeza Rota, ma c'è anche Puerto Edén... E poi, è stato avvincente ritornare dove mi aveva portato Zweig con il suo emozionante 'Magellano', in quella Natura pietrificata «che nella sua millenaria desolazione aveva disintegrato fino all'ultima parvenza umana.» Detto da una che non ama particolarmente i racconti e ama molto i viaggi, qui si rasenta la perfezione del genere. «Ci sono paesaggi, come certi istanti della vita, che non si possono cancellare mai dalla mente; tornano sempre ad attraversarci dal di dentro, con intensità ogni volta più forte. E volgere l'ultimo sguardo al mare fu uno di questi; avevamo voltato la testa per non perdere l'estrema visione di quella speranza e addentrarci definitivamente nella terra dell'oblio.»

Molto bello, sono racconti che non e' di per se' il mio genere preferito. Ma la forza della contrapposizione uomo-natura, le descrizioni dei luoghi, ne fanno un libro davvero coinvolgente, sopratutto per chi ha apprezzato Chatwin (In patagonia) e Sepulveda, l'atmosfera unica di questi luoghi affascinanti e remoti, riesce a circondarci e a rendere questo libro adatto praticamente a tutti. Ideale anche da regalare.