Appia

Il libro e la sua idea di fondo mi hanno affascianto subito. Non avevo mai letto nulla di questo autore. Sono partito nella lettura pieno di entusiasmo che però è scemato man mano che avanzavo con il libro. Progredendo nella lettura la sensazione che si ha è che l'autore non faccia altro che raccontare in modo sommario la sua esperienza, deridendo l'ignoranza delle persone semplici che incontra, soffermandosi su riflessioni talvolta banali e ripetute ossessivamente, e sfoggiando la sua cultura e la sua spocchia senza riuscire, e forse nemmeno tentare, di coinvolgere il lettore. Pagine e pagine spese a descrivere cosa mangia e beve, le vesciche sui piedi, la devastazione del progresso ai danni dell'antico, gente che non sa di trovarsi sull'appia, ma di quello che c'è sull'appia ne parla veramente poco. La cartina a inizio libro non fa altro che peggiorare la situazione perchè è impossibile da utilizzare: piccolissima, senza nessun dettaglio e nomi dei luoghi in latino. Le mappe al centro del libro invece sono molto confusionarie e di scarsa utilità (forse la parte migliore del libro è la descrizione delle tappe che si trova alal fine). Inizialmente ho provato a stargli dietro leggendo di fronte a Google maps cercando di capire i suoi riferimenti geografici, usando wikipedia per cercare informazioni sui monumenti e persone citati senza il minimo dettaglio e vocabolario alla mano per comprendere i termini altisonanti che sfoggia nella sua prosa inutilmente difficile che sembra fatta apposta per allontanare lettori indegni. Così, però, diventa una ricerca, uno studio. Se ci si vuole capire qualcosa non si può leggere il libro in modo spensierato e diventa faticoso da portare avanti. Ho letto le ultime pagine solo perchè odio lasciare libri a metà, ma avevo completamente perso interesse. Un'occasione veramente sprecata. Non credo leggerò mai più un libro di Paolo Rumiz.

Bisogna abituarsi a leggere Rumiz. la sua prosa il suo incedere nel discorso, i suoi continui rimandi vanno capiti e metabolizzati.Io questa esperienza l'ho fatta per i suoi precedenti libri, ed ora con questo volume l'ho apprezzata a pieno. un racconto di viaggio che è poesia e racconto anche delle brutture che questo incedere ti fa provare. uno di quei libri che ti fanno venire voglia di mettere gli scarponi e camminare. Molto bello.

Non sono un appassionato di diari di viaggio ma questo mi è piaciuto anche se a tratti l'ho trovato ripetitivo e noioso.