Tempo di imparare

Il libro sa cogliere con parola contratta, poetica, il confine fra la realtà e lo spazio mentale in cui ci si confina quando ciò che tocca accettare non sa farsi accettabile. Illumina il presente con una serie di squarci che si aprono e si chiudono come il respiro del mare, cornice ideale verso cui la protagonista al termine del racconto sceglie però di non guadare. Sa dire cose nuove sulla maternità, sul confronto con l'altro e le proprie aspettative e con un futuro che è inconoscibile. Prezioso, raro e importante.

Dov’è il linguaggio che fa dire ‘io’ in un bambino che non riesce a costruire le frasi? Oh, il linguaggio… Forse la parola ‘io’ farà fatica a venire alla luce, ma il ‘tu’ del bambino c’è, e questa è la profonda realtà che ti dà il senso del bene in una vita corteggiata dal male di viverla.

Un libro bellissimo... e scritto magnificamente... in cui pagina dopo pagina si viene travolti dalla pesantezza del dolore e al tempo stesso sfiorati dalla leggerezza della vita... sembra di camminare sopra al cristallo, dove però non c'è pericolo di rompere nulla perché la stanza è già piena di frammenti taglienti ma trasparenti... attraverso i quali la luce - quando c'è - può ancora passare. Un libro vero, di quella verità che non ti lascia intatto. Per fortuna! Grazie Valeria...