Giustizia

Il dottor honoris causa Isaak Kohler una sera, all'incirca alle sette, di un giorno di marzo del 1955, entra di gran carriera nel ristorante "Du theatre" di Zurigo. I tavoli sono già quasi tutti occupati e lui si dirige verso quello dove è seduto il professor Winter, estrae la rivoltella e lo colpisce a morte, "non senza averlo prima salutato cordialmente". Poi se ne va "passando accanto alle cameriere spaventate a morte". Koheler viene arrestato e incarcerato. L'arma usata per commettere il delitto non verrà mai trovat.a. In carcere il dottor honoris causa è tranquillo, quasi felice; nonostante ciò ingaggia un avvocato squattrinato con il compito di dimostrare la sua innocenza, sebbene l'omicidio sia stato commesso in pubblico. L'avvocatuccio interroga i testimoni che, però, si contraddicono, manca il movente, l'arma del delitto non era mai stata trovata, e poi sul luogo del delitto si trovava Benno, un ex campione svizzero di tiro con la pistola che, dopo l'interrogatorio della polizia si era impiccato. Sembra che l'unica cosa reale sia il morto con la testa sul piatto di tournedos alla Rossini con fagiolini. Che giustizia è mai questa che assolve un assassinio commesso in pubblico alla presenza di molti testimoni? Questa è a grandi linee la trama, senza il finale, di un racconto molto contorto, labirintico e di lettura assai faticosa.

Il più bel romanzo dell'autore, insieme a " la promessa" veramente consigliato, però consiglio di iniziare a leggere questo autore da qualche altro suo romanzo, ad esempio "il giudice e il suo boia" o appunto "la promessa"

Mi piacciono i romanzi che prendono l'abbrivio con situazioni chiare e quasi banali e che, nel corso della storia, si complicano, si ribaltano, ti lasciano attonito per il capovolgimento assurdo e inaspettato di una situazione che avevi troppo velocemente giudicato risolta e conclusa. Magistrale, secondo me.