Se non la realtà

Dal racconto capolavoro "Il pozzo di San Patrizio" (5 stelle solo per questa gemma): "E, giù giù, da questo fondo principia ad alzarsi in visibili volute un'orrida fumea biancastra: il cuore del mostro vapora, .... E sempre più si fa funesta l'aria e luttuosa la già incerta luce, sempre più s'abbuia la concava parete di fronte, mucida, marcia. Poi gli stessi muschi restano indietro, neppure questi abitatori d'avelli osano spingersi sin lì. .... Ebbene, io affermo che il pozzo di San Patrizio, se non stesso orgoglioso, è però dell'orgoglio la figura più fedele, ed è comunque cosa d'inferno". Una sublime atmosfera angosciosa resa ancor più efficace da una prosa musicale e poetica, come parole in sequenza che "suonano" melodie d'arpa antica, sfumature linguistiche preziosissime che abbiamo da tempo perduto e dimenticato, come se l'eleganza della forma, nella finta letteratura contemporanea, anche quella fantastica, non avesse più nessuna importanza...

raccolta di articoli, veri frammenti di vita della provincia italiana degli anni '50. Il tono è alquanto grottesco, annoiato, beffardo, a volte divertente e spesso amaro e graffiante. Questa raccolta contiene però una vera chicca, che stranamente non non venne inserita da Calvino nella sua celebre antologia landolfiana "Le più belle pagine", ossia "Il pozzo di San Patrizio", capolavoro inquietante d'atmosfera e stile, magnifica la descrizione del famoso pozzo di Orvieto (se non ricordo male) e meravigliose le cupe speculazioni intellettuali.