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Non è stagione - Antonio Manzini - ebook
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Dopo Pista nera e La costola di Adamo ritorna il vicequestore Rocco Schiavone. Torna il racconto dell’Italia di oggi dalle quattro pareti di una questura di montagna. Tra nordici e meridionali, cittadini e paesani, vittime e carnefici. Una rilettura della tradizione del giallo all’italiana, capace di coniugare crimine e passione, lo sguardo più dolente e la risata più sfrontata.
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Dettagli

Testo in italiano
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
317 p.
Reflowable
9788838933271

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Renzo
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Neve a maggio

Non c’è che dire, il vicequestore Rocco Schiavone è proprio bravo, visto che, sia pure a suo modo, riesce a venire a capo ai casi più complicati, come questo che vede il rapimento di una bella ragazza, figlia di un costruttore edile della zona. Aosta è una piccola città, così minuscola rispetto alla sua Roma, ma lì è stato trasferito per punizione e invece dei bearsi dei calori primaverili deve sorbirsi anche una nevicata a maggio. In tutta sincerità uno come lui in una piccola realtà, anche del crimine, è sciupato; c’è da dire però che da quando vi è stato trasferito i cittadini non è che possano dormire sonni tranquilli, visti i numerosi casi delittuosi che proliferano e si moltiplicano a vista d’occhio, ma ripeto, non c’è da aver paura, tanto c’è il vicequestore Rocco Schiavone. Anche questa volta riuscirà a venire a capo dell’indagine, magari procedendo a tentoni, sbagliando anche, ma, come si suol dire, quel che conta è il risultato e questo è senz’altro positivo. Peraltro questo poliziesco è particolarmente dinamico, con una corsa contro il tempo, un colpo di scena dietro l’altro, con indizi che sviano le ricerche e con intuizioni che rimettono in carreggiata. Quando tutto sembra finito e ci manca solo la scritta “e vissero felici e contenti” ecco un fatto imprevedibile: Rocco Schiavone sfugge fortunosamente a un assassino che lo vuole morto. Purtroppo ci sarà qualcuno, innocente, che morirà al suo posto e questo delitto si inserisce in una storia che è presente in altri episodi della serie e rappresenta un altro filone di indagini che probabilmente verrà sviluppato in libri successivi, perché Schiavone quando è toccato così nel vivo diventa una belva.

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La recensione di IBS

Era de maggio e te cadéano 'nzino, a schiocche a schiocche, li ccerase rosse. Fresca era ll'aria, e tutto lu ciardino addurava de rose a ciento passe.
Maggio è per antonomasia il mese della rinascita e dei nuovi inizi. Sbocciano i primi fiori, i prati si riempiono di verde e gli innamorati, davanti a immensi tramonti, si giurano amore eterno, proprio come accade negli splendidi versi di Salvatore Di Giacomo sopra citati.
A maggio è così un po’ ovunque, ma non ad Aosta. Non è stagione ad Aosta: la neve cade ancora sui tetti e quando si scioglie lascia spazio a una pioggerellina sottile e insistente.
Rocco Schiavone è a pezzi, pensava di essersi lasciato alle spalle quei lunghi giorni sempre tristi e tutti uguali. Sono trascorsi diversi mesi dal suo trasferimento forzato ad Aosta, ma il suo malumore si alimenta sempre di più. Pino Daniele parlerebbe di “appocundria”, quella fatalistica accettazione della vita, segnata da una noia esistenziale e da un malinconico distacco per qualcosa di indefinibile che non è, non è stato e non è potuto essere.
È stanco Rocco, non regge più tutto quel freddo e per di più è lontano dai suoi amici, non da Marina però. Lei è sempre viva e il suo ricordo non svanisce mai. A complicargli la vita arriva “l’ennesima rottura di coglioni di decimo grado” - Rocco ha una scala tutta sua di ciò che definisce scocciature - e questa sicuramente le batte tutte: il caso sul groppone.
La famiglia Berguet, ricca borghesia del posto, ha un segreto e il vice questore Schiavone lo intuisce per caso. È scomparsa Chiara Berguet, la loro unica figlia, ma non ne hanno sporto denuncia. Come mai? Cosa nascondono?
Contemporaneamente due uomini con un furgone rubato si vanno a schiantare contro un albero. Si sa poco o nulla delle due vittime, sono due disperati, anelli deboli di un sistema più crudele di loro. Scopriremo in seguito che fra le due storie ci sono delle connessioni molto forti e il vicequestore, in una corsa contro il tempo, dovrà decifrare una tela ingarbugliata, fatta di rapporti e connivenze tra criminalità organizzata, banche e aziende.
Ma non c’è solo questo. C’è un’azione parallela che affianca la storia principale. È il passato di Rocco che bussa ancora una volta alla sua porta, a ricordargli che per lui non può esserci alcuna primavera. È un dolore che non si argina mai, anzi avanza e si fa largo fino all’ultima pagina, all’ultima riga lasciandoci senza parole e con la voglia incredibile di abbracciare Schiavone e stargli vicino, così come si fa con un amico.
Ancora una volta Manzini tratteggia il ritratto di un personaggio unico, sfuggente e dolente. Un uomo vero e complesso, bloccato dal suo passato e vittima del suo destino. Quello che leggiamo è un giallo ricco di azione, capace di coniugare crimine e passione, lo sguardo più dolente e la risata più sfrontata. Non ha bisogno di artifici l’autore, non gli servono ghirigori o voli pindarici: la sua scrittura, pulita, secca e lineare punta dritto al cuore. Nessuna retorica e nessuna giustificazione, Rocco è quanto di più umano possa esserci e noi abbiamo ancora bisogno di sentirne parlare.

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Conosci l'autore

Antonio Manzini

1964, Roma

Attore e sceneggiatore, romano (allievo di Camilleri all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica), ha esordito nella narrativa con il racconto scritto in collaborazione con Niccolò Ammaniti per l'antologia Crimini. Del 2005 il suo primo romanzo, Sangue marcio (Fazi).Con Einaudi Stile libero ha pubblicato La giostra dei criceti (2007).Un suo racconto è uscito nell'antologia Capodanno in giallo (Sellerio 2012).Del 2013, sempre per Sellerio, ha pubblicato il romanzo giallo Pista Nera. Secondo episodio della serie: La costola di Adamo (Sellerio 2014).Nel 2015 pubblica Non è stagione (Sellerio), Era di maggio (Sellerio) e Sull'orlo del precipizio (Sellerio). Del 2016 è Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (Sellerio). Altri suoi romanzi pubblicati...

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