Gli onori perduti

Una bellissima storia di donne: donna è la protagonista, un eroina che sfida la povertà usando come arma la sua dignità. L'unica speranza è il suo destino che non è ancora arrivato e lei lo sa. Sua madre: la fatica e l'obbedienza di una donna che sa di poter far meglio degli uomini, ma sa anche di dover tacere e subire perchè altro non si può. Ngaremba, donna complessa in bilico tra la tradizione e la modernità. Il peso dell'umanità sulle sue spalle e l'amore perduto che lacera più dell'amore vissuto. Piccola, ma già saggia è Loulouze. Osserva gli adulti e prova a far capire ciò che solo i suoi occhi di bambina possono cogliere. Le donne di Belleville rammentano con falsi idealizzati ricordi, il Camerun. La nostalgia vissuta come sconfitta. Gli immigrati africani, raccontati da un immigrata africana a Parigi.

Non mi è piaciuto per niente! Le prime pagine sono state piacevoli ma, a lungo andare, non ho più apprezzato nè lo stile nè la storia. Ho davvero faticato a finirlo di leggere. Mi aspettavo molto di più.

Splendido e commuovente, nonchè comico e brillante allo stesso tempo! Indimenticabili non solo il personaggio principale e voce narrante, cioè Saida, la quale da un villaggio di baracche del Camerun (chi è stato in Africa, come il sottoscritto, sa di che tipo di realtà si tratti) giunge alla periferia multietnica di Parigi, ma anche la signora "dignitaria" Ngaremba e la figlia di questa Loulouze...