Il libro di Johnny

Libro unico nel panorama letterario italiano della seconda metà del novecento, troppo poco studiato e considerato. Questa versione rende in parte giustizia allo scrittore piemontese, alla sua timidezza, alla sua insicurezza. La lettura è consigliata anche a chi conosce il romanzo nella versione postuma ricavata da Dante Isella. La lunga introduzione aiuta a comprendere il travaglio interiore dell'autore, in parte provocato anche dagli ingiusti giudizi dei suoi contemporanei. Per me resta un caposaldo della letteratura italiana, e uno dei miei libri preferiti.

Si può discutere se questa sia la miglior versione possibile del romanzo lasciato inedito da Fenoglio. Certamente è quella che meglio corrisponde al grande progetto iniziale dell'autore: raccontare la storia di quello che diventerà il partigiano Johnny partendo dalle sue esperienze precedenti il servizio militare, poi l'arruolamento, l'addestramento, l'8 settembre vissuto in un reparto dell'esercito a Roma, il ritorno al Nord dopo la dissoluzione dell'esercito italiano e poi la Resistenza. Questa versione risulta sicuramente più equilibrata: leggiamo attraverso quali esperienze Johnny diventa partigiano. Certamente da conoscere per coloro che amano Fenoglio, che trovernno molte belle sorprese, appare anche un risarcimento, postumo purtroppo, a uno dei nostri più grandi autori del Novecento, in vita compreso da pochissimi, con la notevole eccezione di Italo Calvino che ne apprezzò sempre le opere e che scrivendo di un'altra opera postuma, Una questione privata, ne riconobbe pienamente il valore.