Dall'inferno

Ogni riga di questo straordinario non romanzo weird e horror potrebbe essere qui riportata come esplicativa citazione, cogliendo pienamente lo spirito cupo e disturbante di quest'opera che non teme alcun paragone con qualsivoglia romanzo dell'orrore della seconda metà del '900, con professionisti, avventurieri, mestieranti, scribacchini e accattoni dell'incubo. Apro il libro a caso, pagina 55, punto il dito ad occhi chiusi. Trascrivo: " La luna, scegliendo di cadere, cadde incontro a se stessa, rammentai il gioco dell'inseguimento. La luna si frantumò incontrando se stessa. Non capisci, eppure tu ora, incauto parli con un sasso che non è che un te stesso. Ti spetta questa duplicazione in laconica selce. Sta' accorto: vedo un'ombra dentata che sorvola la tua poca carne. Mi smembro, parti di me fuggono per il crepuscolo, una zampa manda messaggi a parte della coda. Grandi ombre occultano d'ali dure il cielo, forse giochi, forse segni di potenza che non conosco. Ansimando frantumato fuggo. Qualcosa insidia da presso un occhio: vede quell'occhio nel fondo di una gola, l'occhio s'intana a mo' di talpa, sente l'irato stridore di un animale grande. (...) . Chiedo ad un arbusto se veramente si diano ombre che dilacerano e divorano. La dilazionata risposta mi costringe alla fuga". Per chi è appassionato di questo genere letterario, si potrebbe definire "Dall'Inferno" come un allucinante incontro narrativo fra le atmosfere oniriche e visionarie di Thomas Ligotti e gli orrori carnali di Clive Barker, il tutto caratterizzato da una trama eterea, quasi inesistente, e uno stile, un linguaggio letterario di altissimo livello artistico.

Un libro sorprendente. Inizi a leggerlo con divertimento ma poi, mano a mano, la finzione letteraria di Manganelli smette di essere tale e ti accorgi che di fatto ti sta raccontando di come funziona la nostra (in realtà irreale) percezione della realtà. Allora diventa sconvolgente e meraviglioso allo stesso tempo.

Una prosa sublime, un viaggio onirico che passa dal romanzo al non romanzo. Il libro di Manganelli è coagulato di ritrosia. Un tuffo nella caverna platonica e poi un camminare nella mente dell’uomo. Ho amato questo testo fin dalle prime parole. Ottimo lavoro.