Manoscritto trovato a Saragozza

Una rivelazione. Un Decameron più colto, fantastico, moderno. A me pare si possa spendere una parola importante: capolavoro.

Non ho mai letto Le mille e una notte, ma se vagamente rassomiglia a questo, prima o poi dovrò recuperarlo. Sebbene non amante spassionata del genere gotico e fantastico, ho gustato queste storie dall'andamento donchisciottiano spacchettate l'una fuori dall'altra, come non mi aspettavo. Immaginazione, creatività dal sapore antico, magico e fascino boccacesco.

da segnalare la serie di figure femminili che passano di fronte a noi lettori e ad alfonso, giovane protagonista del romanzo. le donne con le quali si imbatte o delle quali viene a sapere attraverso narrazioni di altri personaggi sono di grande bellezza, perfette nel corpo, affabili, ingenue, apparentemente ritrose. e tutte quante si rivelano essere poi ambigue, ingannatrici, medusee pericolose. facili al pianto o alle promesse che, immancabilmente, si rivelano essere trappole. apparentemente ritrose e invece abili seduttrici, sapienti nel far presa sui sensi dell'uomo. tuttavia accade ad uno di finire a letto con una di queste donne e di risvegliarsi sopra una putrida carogna ("viluppo orrendo di forme sconosciute e schifose"), ad altri di sentirsi infilare nella schiena artigli demoniaci o, dissolte le nebbie del sogno, di scoprire che le affascinanti fanciulle altri non erano che due scarnificati spettri maschili. donne pericolose: "con le lusinghe del piacere attirano quelli che vogliono divorare." tuttavia il giovane protagonista manifesta una grande difficoltà a uscir fuori da questi incantamenti: più volte è egli stesso a ingannare la propria coscienza e il proprio intuito, "ma no, non può essere così" o "e se non fosse così", anche di fronte ai consigli dell'eremita!