Nei giorni della cometa

Un buon romanzo di fantascienza e pacifismo. Più interessante dal punto di vista sociologico e iniziatico, che pregevole per la qualità della prosa. Vedo nella cometa un’allegoria della luce iniziatica, che cambia la percezione del mondo in chi la riceve. Nelle pagine di Wells si trova, però, anche molta propaganda socialista e scientista. E non sorprende, dato che l’autore fu una personalità molto influente della Fabian Society. Difficile non fare comparazioni tra il “mondo nuovo” prospettato nel libro e l’Agenda 2030, sostenuta dalle moderne influenze acquariane, che spingono per l’avvento di una sedicente Nuova Era per l’umanità, un unico stato mondiale e la fine delle ingiustizie sociali. Queste cose ci sono già nel libro di Wells, come le trovereste in Utopia di Tommaso Moro… stessa pasta. Profezie? Le chiamerei più anticipazioni di iniziati.

Una cometa sta per entrare in collisione con la terra. Verso la fine del XIX secolo l'umanità è afflitta dalle guerre e dalla miseria. Lo sfruttamento del lavoro rende abietti gli uomini, e la speranza di un futuro qualsiasi si sta spegnendo persino fra i giovani. Così H.G. Wells segue le vicende personali di un ragazzo che insegue la sua amata quasi sfidando o forse dimenticando il disastro che incombe sull'umanità. La cometa colpisce il pianeta che ne esce trasformato... Ma è un sogno? Che altro?

Dopo più di 10 anni, Wells sembra concludere la sua parabola fantascientifica, dove la fantascienza era un pretesto per accedere al tema della Figura umana (forma, deformità, distorsione della percezione). Al termine di questo romanzo, il mondo che dapprima sembra disumanizzato si rivela invece come l'utopia realizzata: "E la gente la vidi ora direttamente e non più contraffatta in quello specchio [...]. Erano elevati". Il Wells-scrittore tocca qui una delle sue vette, quanto a capacità di rendere ambienti, comportamenti, il flusso discontinuo della coscienza. Ma se lo scrittore, in tutti i romanzi, sa anticipare i tempi (nella prima parte di questo romanzo, il protagonista è già un anti-eroe dei nostri giorni), il neonato Wells-ideologo regredisce al razionalismo astorico che è stato uno dei peggiori risultati della filosofia del XVII e XVIII secolo.