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Il ladro e i cani
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Nell'itinerario narrativo di Nagib Mahfuz, "Il ladro e i cani" segna l'affrancamento da alcune proposizioni del realismo e la ricerca di uno stile in cui confluiscano quotidianità e trascendenza, come segni esemplari del mondo concreto e del mondo fantastico. Nelle vicende di un ladro che, attraverso la vendetta, insegue un'improbabile giustizia per il tradimento degli ideali giovanili, si celebra infatti la rappresentazione allegorica di una concezione tragicamente catartica dell'esistenza. Le pagine del romanzo si affollano allora di personaggi identificanti le trascorse esperienze del protagonista e il rispecchiamento di questi in una mutevole realtà che sempre lo relega in quella dimensione dove verità e menzogna coincidono annullando sia i miti del passato sia le speranze nel futuro. Il saggio, il poliziotto, l'amico importante, la prostituta, l'oste, la moglie, il rivale e la figlia che lo rifiuta, costituiscono per Sadi Mahran un travagliato presente ossessivamente segnato dall'imperativo della rivalsa: un mondo fitto di viuzze, palmizi, taverne, periferie desolate, contrafforti sabbiosi e cimiteri prospicienti il deserto, in cui solamente il ricordo può guidarlo, dopo un cammino scandito da morti innocenti, all'appuntamento con il proprio destino. Infine il pensiero di Sadi Mahran si aggruma intorno all'idea di un'entità superiore, di cui la morte personifica l'araldo...
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Dettagli

6
2002
Tascabile
142 p.
9788807811968

La recensione di IBS

Nell'itinerario narrativo di Nagib Mahfuz, "Il ladro e i cani" segna l'affrancamento da alcune proposizioni del realismo e la ricerca di uno stile in cui confluiscano quotidianità e trascendenza, come segni esemplari del mondo concreto e del mondo fantastico. Nelle vicende di un ladro che, attraverso la vendetta, insegue un'improbabile giustizia per il tradimento degli ideali giovanili, si celebra infatti la rappresentazione allegorica di una concezione tragicamente catartica dell'esistenza. Le pagine del romanzo si affollano allora di personaggi identificanti le trascorse esperienze del protagonista e il rispecchiamento di questi in una mutevole realtà che sempre lo relega in quella dimensione dove verità e menzogna coincidono annullando sia i miti del passato sia le speranze nel futuro. Il saggio, il poliziotto, l'amico importante, la prostituta, l'oste, la moglie, il rivale e la figlia che lo rifiuta, costituiscono per Sadi Mahran un travagliato presente ossessivamente segnato dall'imperativo della rivalsa: un mondo fitto di viuzze, palmizi, taverne, periferie desolate, contrafforti sabbiosi e cimiteri prospicienti il deserto, in cui solamente il ricordo può guidarlo, dopo un cammino scandito da morti innocenti, all'appuntamento con il proprio destino. Infine il pensiero di Sadi Mahran si aggruma intorno all'idea di un'entità superiore, di cui la morte personifica l'araldo, che nel fluire della coscienza, magistralmente proposto in alcuni recitativi de "Il ladro e i cani" rivela la perfetta architettura di un codice arcano: nel male l'uomo è l'eterno perdente; nel bene, l'impronta di tutte le cose.

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Conosci l'autore

Nagib Mahfuz

1911, Il Cairo

Laureato in Filosofia, giornalista e sceneggiatore, Nagib Mahfuz è considerato unanimemente tra i più importanti scrittori arabi di tutti i tempi. Nel 1957 ha ricevuto il premio di Stato per la Letteratura, e nel 1988 è stato il primo autore arabo ad essere insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Parallelamente alla sua attività narrativa, Mahfuz ha lavorato come dipendente del Ministero degli Affari Religiosi e ha ricoperto l’incarico di direttore del Dipartimento del cinema presso il Ministero della Cultura. Nel 1994 ha subito un attentato ad opera di fondamentalisti islamici. Nonostante la semiparalisi del braccio destro, Mahfuz non ha comunque mai interrotto il suo lavoro di scrittore. Tra le sue opere, sempre incentrate sulla cultura egiziana e...

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