Le lacrime della giraffa

Nato e cresciuto in Zimbabwe (allora Rhodesia del Sud), Alexander McCall Smith, che ora insegna etica medica all'Università di Edimburgo, ha situato sullo sfondo del continente della sua giovinezza una serie di polizieschi inconsueti, impregnati di uno humour pungente che nasce dall'improbabile incrocio tra il gusto britannico del paradosso e la disincantata saggezza tradizionale africana. Siamo nella capitale del Botswana, Gaborone, che McCall Smith conosce benissimo per aver contribuito alla creazione della locale università (il cui corpo docente è però rappresentato nel romanzo soltanto dalla figura odiosa di un professore viscido e bugiardo, assatanato molestatore di studentesse). Nel tranquillo e relativamente prospero Botswana, la signora Precious Ramotswe ha fondato e dirige con fierezza la "Ladies Detective Agency n.° 1"; la sua stazza non indifferente, più conforme agli antichi canoni africani che a quelli della moda contemporanea, il suo scalcinatissimo camioncino e l'ufficio spesso invaso dalle impertinenti galline dei vicini non le impediscono di risolvere con straordinario intuito e notevole delicatezza i casi che le vengono affidati. Nelle Lacrime della giraffa, Precious è incaricata di far luce sulla scomparsa di un ragazzo americano, coinvolto nell'utopistico tentativo di un gruppo di volontari di modificare l'arida terra del Botswana con i mezzi della più avanzata ed ecologica orticultura occidentale. A questa vicenda si intreccia quella del fidanzamento della detective con il miglior meccanico del Botswana, il signor JLB Matekoni, ingenua e generosa vittima di una perfida domestica che è la vera dark lady della storia. Lo stile di McCall Smith, sempre in funambolico equilibrio tra ironia e candore, trova nella traduttrice Stefania Bertola un'interprete perfetta, che fa costantemente dimenticare al lettore di trovarsi di fronte a una traduzione e non a un testo originale.

Mariolina Bertini