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Bellissimo!!!.In questo libro i sentimenti sono quasi personificati.
Coloane non si discosta dai canoni degli scrittori sudamericani: veloce, immediato e ingenuamente spontaneo. Le scenografie si intravedono fra il brulichio dei personaggi che continuamente animano le pagine del libro. Basta un solo ceppo nel caminetto per leggere questo libro, difficilmente si userà un segnapagine per tenerne il segno. Complessivamente buono.
Recensioni
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scheda di Cossu, E. L'Indice del 2000, n. 05
Ogni opera di Francisco Coloane è per il lettore un viaggio avventuroso in luoghi i cui soli nomi sono già estremamente affascinanti: Puerto Refugio, Puerto Edén, Baia Inutil, La tomba del diavolo; e L'ultimo mozzo della Baquenado, che è stato il suo primo romanzo (la prima pubblicazione in Cile risale al 1941), non fa eccezione.Vi si racconta l'avvincente avventura di Alejandro Silva, un adolescente che per realizzare il suo sogno di diventare marinaio, e per ritrovare il fratello scomparso, s'imbarca clandestinamente sulla nave scuola della marina militare cilena, la corvetta General Baquenado ("Il diario di bordo, quel giorno, annotava la presenza di trecento uomini di equipaggio; ma in realtà erano trecentouno: di quest'ultimo, nessuno sapeva che fosse imbarcato") per intraprendere quello che sarà l'ultimo viaggio della nave, che sta per essere messa in disarmo, attraverso i leggendari mari del sud del mondo.Coloane dipinge paesaggi e situazioni utilizzando l'elemento descrittivo non come un mero contorno al fatto narrato, ma come una componente attiva e fondamentale del racconto: "Il vento ululava e ruggiva a tratti, l'acquazzone veniva giù come se fosse un secondo mare contrapposto.Ogni tanto, qualcosa di simile a urla laceranti, addolorate, agonizzanti, echeggiava tra gli scrosci: era la voce della tempesta".
Elia Cossu
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