Il mercante di catrame

Libro che mi ha lasciato un senso di timore per tutto quello che le persone continuano a comprimere dentro di sé senza concedersi alcun sfiatatoio. La descrizione del protagonista come "un commesso viaggiatore che commercia in sogni" mi aveva incuriosito ed entusiasmato. In verità, ho solo scorto un uomo incapace di amare, mosso da un insostenibile e divorante bisogno di vendetta tanto da arrivare a pensare che "è bello sapere che per quanto tu abbia potuto compiere di bene e di male, per quanto tu abbia tradito o sia stato tradito, hai saputo comunque trasformare ogni tua disgrazia in una disgrazia più grande per gli altri". Un uomo che si preclude la possibilità di un futuro quanto meno accettabile. Gli altri personaggi, rilevanti o meno, sono altrettanto disperati e immersi nella loro cieca invidia, o frustrazione, o nella loro incapacità di abbandonare i fantasmi del passato che temono e odiano ma che tengono stretti perché ad essi è consegnato il senso della loro vita. Di sogni non ne ho visti: forse disperate illusioni, sicuramente mondi interiori che ribollono come calderoni e che bruciano lasciando marchi roventi incancellabili.

deludente,non mi piace questo modo di scrivere