Sleepwalking. Tredici racconti visionari

Non male... Alcuni racconti sono davvero interessanti (oasi e dei ) tuttavia lo stile di scrittura non mi sembra sempre efficace e anzi rende la lettura assai pesante da seguire: il flusso di coscienza con quei periodi lunghissimi dalla punteggiatura arbitraria a volte sfocia nel flusso di in-coscienza. Un abuso che si poteva tranquillamente evitare senza niente togliere all'atmosfera onirica dei racconti che così - a volte - risultano illegibili.

Potremmo anche definirli tredici racconti di solitudini, comunicazioni a intermittenza, amori mancati, impossibili o immaginati, vuoti e distanze. Forse tredici atmosfere, non solo nel senso impressionistico del termine, ma anche, e soprattutto, nel senso geofisico. Tredici esistenze sfiorate soltanto per un attimo, ai loro confini, dal contatto con l’altro e dal fantasma del dialogo. I personaggi brancolano in uno stato di sonnambulismo cercando di risillabare sensi e sentimenti dileguati, in una strenua ricerca di comunicazione con l'immemoriale. Tra i "Sillabari" di Parise, i racconti di Antonioni e l'onirismo dei film di Lynch: veramente un gran bel libro d'esordio.

Molto bello e particolare. Malinconica, ma affascinante l'atmosfera creata dall'autrice, i personaggi paiono ombre e le storie sogni.