Conversazioni con Billy Wilder

Una Bibbia del cinema. Una lunga conversazione tra Cameron Crowe e l’immenso Billy Wilder, che si racconta e racconta i suoi film, il suo rapporto con le star, una fra tutte Marilyn Monroe, la fuga dalla Germania nazista e l’arrivo negli Stati Uniti, dove diventerà uno dei più grandi autori del Novecento. Un libro prezioso.

Questo libro è la bibbia per tutti gli appassionati di Billy Wilder: l'autobiografia che il grande regista americano (tedesco di nascita) in vita ha sempre rifiutato di scrivere, 'estortagli' a suon di interviste da un qualificatissimo e zelantissimo giovane giornalista con la passione per la regia cinematografica: Cameron Crowe. 380 pagine, imponenti dimensioni, una quantità immensa di fotografie: il formato è da solo degno di giustificare l'uscita di Conversazioni con Billy Wilder fuori da qualsiasi collana di una casa editrice dedita alla Cultura con la maiuscola come Adelphi. Il racconto procede in ordine sparso e va a toccare principalmente le vicende artistiche di Wilder, ma anche in minima parte la sfera privata, cosa ancora più preziosa per chiunque conosca la riservatezza dell'autore di capolavori della settima arte quali A qualcuno piace caldo o Viale del tramonto. Il clima che si instaura fin quasi da subito fra Crowe e Wilder è di divertita complicità, senza mai perdere di vista la distanza fra l'allievo e il Maestro: aneddoti impensabili - e altrimenti illeggibili - vengono alla luce in golosissima quantità, così come non mancano uscite brillanti e battute fulminanti registrate in presa diretta; Conversazioni con Billy Wilder è, oltretutto, un interessante manuale di regia per chiunque sia appassionato di cinema.