La bionda di cemento

Per la gioia degli affezionati fan di Michael Connelly e degli appassionati lettori di thriller, è finalmente uscito anche in Italia il terzo libro della serie che ha per protagonista Harry Bosch; una storia che si colloca cronologicamente dopo Musica dura e Ghiaccio nero e prima di L'ombra del coyote. In questo episodio il detective della polizia di Los Angeles non è ancora sommerso dai numerosi fallimenti raccontati ne L'ombra del coyote (la casa danneggiata dal terremoto, l'abbandono della sua donna, la dipendenza dall'alcol, la sospensione dal servizio per aggressione) ma si trova comunque nei guai: deve infatti sostenere un processo in cui è accusato di omicidio a causa di una vecchia storia, accaduta anni prima ma non ancora definitivamente conclusa. Proprio mentre si svolgono le azioni procedurali, infatti, nuovi accadimenti giungono a riaprire il caso correlato al processo. Al poliziotto non resta che ricominciare le indagini: riuscirà a provare la sua innocenza e a dimostrare di avere ucciso il vero assassino per legittima difesa? Oppure scoprirà che il temibile killer, soprannominato il Fabbricante di bambole, è ancora in azione? Lo stesso Bosch è divorato dal dubbio...
Anche questa volta Michael Connelly coglie nel segno con un romanzo pieno di colpi di scena, che si snoda tra l'aula del tribunale e gli uffici di polizia. Allo stesso tempo romanzo poliziesco e giallo giudiziario, La bionda di cemento ha tutti gli ingredienti per appassionare il lettore: trama complessa e imprevedibile, descrizione realistica e competente delle fasi processuali, epilogo folgorante. Inoltre, come nei suoi libri precedenti, l'autore è molto abile nella caratterizzazione dei personaggi. Tra tutti naturalmente spicca il protagonista, Harry Bosch, insieme eroe ed antieroe, che ispira simpatia e credibilità grazie alla sua impulsività e alla sua "umana" imperfezione. Un personaggio a cui è facile affezionarsi.