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Dacia Maraini non delude mai. il fluire libero del pensiero, il colore, la vivacita', le difficolta' psicologiche e reali di Piera emergono fluide, riga per riga. La Maraini riesce a rendere avvincente una confessione psicologica che altrimenti rischierebbe di essere noiosa e asettica.
Personaggio incandescente nell'aria, fosforescente nell'acqua, vive ogni istante "au premier degré". Realtà e sogno non hanno per lei confini precisi e il teatro è il mezzo per esorcizzare i suoi fantasmi e ritrovare il suo vero io. Un bel libro, un personaggio d'eccezione.
.... cara Dacia, lei è una mirabile scrittrice e...sa fare di meglio! E lei signora Piera, continui a fare l'attrice! che forse è la cosa che le riesce meglio e soprattutto, non sarà mica lei ad attirare gli "assassini"?
Recensioni
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Ventitré anni dopo il fortunato Storia di Piera, Dacia Maraini e Piera degli Esposti tornano a raccontarsi, impegnandosi in un nuovo appassionato conversare sul senso delle esperienze e delle relazioni. Due donne molto speciali, protagoniste in ambiti diversi della nostra scena culturale, riflettono sull'amicizia, sull'amore, sui miti, sulla fantasia e sui sogni, sulla perdita delle persone care, su fatti ed eventi. Il libro si articola in un continuo alternarsi di voci, in cui Dacia Maraini ricopre il ruolo di chi pone le domande, interpreta le risposte, incalza l'interlocutore, indaga. Piera Degli Esposti invece risponde, si rivela, si confida. Sta vivendo un periodo molto doloroso della sua vita, segnato da lutti e dalla scomparsa delle persone care: il dialogo rappresenta per lei uno sfogo importante e necessario, attraverso cui la sua fantasia, «allenata come un'atleta perché diventasse un antidoto contro le paure», riesce a trionfare su tutti gli «assassini». Questi sono le ombre della mente, i timori, i lati più oscuri e difficili dell'esistenza, primi fra tutti la morte. Ma Piera è anche una appassionata cultrice dei veri delitti, delle cronache di fatti reali e dei libri polizieschi, che consuma con voracità e trasporto. Di tutto questo si parla in Piera e gli assassini ma si raccontano anche episodi, fatti, esperienze di vita. Piera è molto generosa nel condividerle e Dacia nell'ascoltarle e trasmetterle ai lettori. Accade così che l'attrice confessi senza remore i suoi amori, i rapporti con i familiari, soprattutto il padre e la sorella scomparsi, le passioni, i lati più vulnerabili e nascosti del suo carattere. Ne nasce una sorta di biografia-confessione a due voci, di cui i lettori potranno apprezzare quella sincerità e quella schiettezza dei toni che la rendono una lettura piacevole e coinvolgente.
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