Biografia del figlio cambiato

A metà tra la biografia e il romanzo, il nuovo libro di Andrea Camilleri nasce come "trascrizione di un racconto sulla vita di Luigi Pirandello da un punto di vista limitato e del tutto personale". Come nelle sue opere precedenti, anche per questo esordio nel genere della biografia letteraria lo scrittore siciliano ha scelto una vicenda, un'ambientazione e un personaggio a lui vicini, da raccontare con la partecipazione e il coinvolgimento che possono nascere solamente dalla condivisione delle medesime passioni e radici.
Caratterizzando la narrazione con il suo stile inconfondibile, arricchendola con citazione di brani di opere e lettere, ricorrendo a un linguaggio vivace, che volentieri indugia in espressioni e termini dialettali, Camilleri ricostruisce in circa 250 pagine la vita travagliata non solo del Pirandello scrittore e letterato ma anche del Pirandello uomo e soprattutto del Pirandello "figlio cambiato": il figlio in perenne conflitto con il padre, che sentì così fortemente contrasto ed estraneità nei confronti del genitore, da credere di essere stato vittima di uno scambio di neonati, facendo propria una storia popolare assai diffusa nelle sue terre. E proprio il tema della disperata ricerca di identità, che domina non solo la vita ma anche l'intera produzione teatrale pirandelliana, seduce particolarmente l'attenzione di Camilleri che ne fa il fulcro della sua partecipe biografia. Dalla fanciullezza all'età adulta, dagli studi al primo amore, dal matrimonio con Antonietta al difficile legame con i figli e al riavvicinamento finale alla figura paterna, il racconto si dipana documentato e rigoroso come un saggio e coinvolgente come un romanzo, attuando felicemente le intenzioni dichiarate da Camilleri in nota: "il racconto non è destinato agli accademici, agli storici, agli studiosi di Pirandello ché queste cose per loro son risapute, ma al lettore più che comune".