Occidente per principianti

visto l´innegabile talento dell´autore, questo romanzo é un´occasione perduta, infrantasi su due dei problemi piú tipici della "giovane letteratura italiana" da una parte un eccesso di autoindulgenza, dall´altra una mancanza di controllo e di editing. il romanzo inizia bene, Lagioia ha un talento pop che puó richiamare il Pynchon di Vineland, ma poi ci si perde, lo scrittore sembra divertirsi molto, ma non altrettanto succede al lettore, qua e lá qualche sprazzo c´é, ma ormai la leggerezza e l´interesse sono persi. peccato.

la bellezza di questo romanzo era già presente nel piccolo gioiello d'esordio dello scrittore pugliese. ma qui, rispetto al lavoro precedente, si sente uno spessore, un lavoro di finezza che sbalordisce. di certo uno dei migliori autori italiani ma anche uno dei più controversi. fino al momento in cui tutti capiranno che quest'uomo è un genio.

Alle volte è difficile spigare quanto sia brutto un libro. Praticamente un clichè lungo 300 pagine. In una parola, artificioso. A tratti vuole fare il Genna, poi si atteggia a Busi. Naturalmente non li vede neanche col binocolo.