Guerra alla Cina. L'inaudita invasione

Solo a seguito della lettura di "1905: bagliori a Oriente" (2009) di Olivo Bin e Roberto Innocenti, sono giunto a conoscenza di questo piccolo racconto di John Griffith Chaney London, alias Jack London. Un titolo pubblicato nel 1910, ma le cui origini nel pensiero potrebbero risalire al 1904 quando, come corrispondente di guerra del quotidiano San Francisco Examiner, London sarebbe stato inviato a raccogliere quel che stava accadendo in Corea con il conflitto russo-giapponese. Dopo l'analitica prefazione di Diego Angelo Bertozzi, ha così inizio questo breve lascito fantascientifico. Se con le prime pagine si ha quasi la percezione di attinenza alla realtà di allora, è con il loro scorrere che si viene completamente sconvolti: fatti che lacerano l'anima, che instillano nel più profondo l'angoscia di quel che potrebbe accadere e che lasciano completamente esterrefatti per le azioni che si leggeranno intraprese. È forse anche sulla scia del Chinese Exclusion Act, firmato il 6 maggio 1882 dal presidente statunitense Chester Alan Arthur, che London osserverà in Corea quanto l'operosità economica cinese, come scritto in quarta di copertina, avrebbe potuto comportare nel prossimo futuro ad un confronto diretto tra l'Occidente ed «"il risveglio dell'Est"». Una piccola ma travolgente opera che oltre a condurre chi legge ad un'immedesimazione nei popoli viventi nelle sue pagine, potrebbe essere oggi portatrice di un messaggio del vero carattere intrinseco dell'umanità, dove una sincera e innata convivenza riuscirebbe definitivamente ad oltrepassare le fittizie costruzioni sociali. È infine possibile ritrovare la figura di Jack London nella graphic novel "Corto Maltese. La giovinezza" (2009), a cui Hugo Pratt ha dedicato un suo particolare omaggio.