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Come scritto nella postfazione, si tratta di "uno stravagante romanzo ibrido, emi-diaristico, emi-epistolare, emi-giornalistico, emi-storico". Io l'ho trovato estremamente noioso, con espressioni e parole antiquate, per niente originale e con un finale incomprensibile. Ancora una volta ritorna il trito e ritrito connubio Contessa Elizabeth Bathory e Vlad Dracula, con tanto di discendenti insospettabili, visioni e "rapimenti" notturni, apatie e pallori cadaverici, castelli in rovina con corridoi, cripte e passaggi segreti all'infinito, follie di grandezza e d'immortalità. Da evitare!
Dalla Gargoyle Books, un altro pregevole recupero d'un testo inedito in Italia, pubblicato in edizione inglese nel 1971. Si tratta di un prequel "postmoderno" del Dracula di Bram Stoker: il racconto degli antefatti della più celebre storia sul Vampiro transilvano. Raymond Rudorff, giornalista inglese, appassionato di letteratura sui vampiri, scrisse questo romanzo in forma epistolare, in cui - attraverso un contraltare di voci narranti che si intrecciando, fornendo di volta in volta punti di vista e vertici di osservazione diversi - viene raccontata la storia della "famiglia" di Dracula e delle articolate connessioni con diversi rappresentanti di una stirpe "maledetta", comprese il collegamento con la sanguinaria Elisabeth Bàthory, di cui si diceva che facesse il bagno nel sangue delle sue vittime. Questa l'ipotesi portante della rierca negli "archivi" di Dracula: "Tutto il materiale che ho raccolto supporta saldamente le teorie che erano state scambiate per folli esternazioni di uno studioso lunatico; e conferma in pieno il sospetto che Stoker, con il suo Dracula, intendesse denunciare al mondo l'esistenza del vampirismo, sebbene sia stato infine costretto a presentare il libro come un'opera di pura fantasia". Rudorff, presentandosi come l'artefice di una dura e faticosa ricerca, si dichiara colui che si sta assumendo l'onere di denunciare al mondo l'esistenza della progenie dei vampiri, essendosi messo sulle tracce della loro origine attraverso il reperimento di preziosi documenti epistolari. LO stesso Rudorff è un personaggio di cui si sa poco o nulla: dopo la sua morte, sembra sia scomparso nel nulla. Non ci sono sue biografie, non è menzionato nel web, nè esiste traccia delle vecchie edizioni in Italiano di altri due suoi romanzi, La dimora dei Branderson e Complotto a Venezia. Di lui sono note soltanto le date di nascita e di morte. Un mistero avvolge dunque lo stesso Rudorff, tanto che G. Franchi, autore della postfazione, ventila l'ipotesi che lo stesso Rudorff non sia altro che il Vampiro redivivo.
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