Ossi di luna

E' stata la prima opera che ho letto di Carroll e devo dire che dopo un iniziale spiazzamento la storia mi ha coinvolto sempre più. Certo il genere è piuttosto surreale ma si legge volentieri ed è scorrevole, consigliato.

Partendo dal presupposto che avevo gia' letto un altro libro dello stesso autore, "Ciao Pauline" un noir molto bello e intrigante, devo dire che questo "Ossi di Luna" e' stato una delusione dalla prima all'ultima pagina. Jonathan Carroll passa per essere uno degli autori piu' visionari della narrativa attuale e questo libro e' presentato come "un fantasy per chi non ama il fantasy, e un capolavoro per chi ama il fantasy". Mah!!! E' scritto in maniera sciatta e non ha un minimo di originalita' nella trama. La storia si svolge su due piani, uno reale con la storia d'amore della protagonista con l'uomo piu' bello, buono, bravo, intelligente che esista sul pianeta (che pero' resta sempre sullo sfondo) e uno onirico in cui la nostra eroina accompagna il suo primo figlio che non ha voluto (credo che l'autore volesse trattare il tema dell'aborto ma non ci e' riuscito) in avventure su un'isola immaginaria (Rondua). Peccato che tutto cio' che avviene nel mondo reale e' stucchevole (l'amicizia con il classico gay iperattivo e curioso dall'immaginario collettivo; la tentazione amorosa del regista famoso che sembra essere la svolta del libro e poi finisce nel dimenticatoio, persa tra le pagine; la nascita della figlia descritta in maniera svogliata) mentre cio' che avviene nel mondo dei sogni e' riassunto a posteriori senza nemmeno un tentativo di creare qualcosa di originale e fantastico. Il finale , OVVIAMENTE, vede la fusione del mondo onirico in quello reale. Che sorpresa!!! Un libro da evitare accuratamente, peraltro parte di un fantomatico "sestetto delle preghiere esaudite" con cui immagino che l'autore si voglia porre come una specie di guru del psico-fantasy moderno (che sara' mai?).

Voglio fare una premessa che permetta di inquadrare bene il mio giudizio. Adoro i romanzi di fantascienza e horror, ma il genere fantasy (tranne rare eccezioni, come H.P. Lovecraft, se davvero lo si può definire, almeno in alcuni suoi racconti, un autore fantasy) non mi è mai piaciuto molto. Per questo ne so molto poco; con buona pace di Tolkien , per me il Signore degli Anelli resta Jury Checchi, o al limite l'orefice... E' sicuramente per questo che "Ossi di Luna" non mi ha entusiasmato, a differenza degli autori degli altri commenti che ho letto. Le prime pagine, sono molto coinvolgenti (e di sicuro la prosa di Carrol, asciutta e diretta, ma nello stesso tempo onirica e piacevolmente "nebbiosa", cattura in modo non comune), ma il resto del romanzo, benché abbia diversi sprazzi accattivanti, risulta sfuggente, lontano. Forse il problema sta nel fatto che, riguardo a questo genere letterario, ho sempre in mente i meravigliosi "prose poems" di H. P. Lovecraft, uno su tutti "La ricerca di Iranon", un capolavoro tout court (leggetelo assolutamente!!!) Pertanto, come giudizio su questo romanzo, prendo in prestito le parole di un critico letterario che, a suo tempo, definì "I Sepolcri" di Ugo Foscolo come "un fumoso enigma".