L'isola del tempo perso

Che storia. Io, Miss Pigra per eccellenza, Sua Maestà divanoletto, non avevo ancora mai letto L'isola del tempo perso. Insomma, immaginate di perdervi mentre camminate per strada, mentre siete in macchina, mentre andate a scuola e fate una scorciatoia, mentre andate nel nuovo posto di lavoro. O magari semplicemente siete nella vostra stanza, e vi perdete nei vostri pensieri, mentre bevete una tazza di tè o di cioccolata. Beh, rischiereste seriamente di risvegliarvi sull'isola del tempo perso, risputati da un vulcano. E incontrereste un sacco di bambini, e qualche adulto, liberi come l'aria, che raccolgono tutto quello che la sabbia nasconde agli occhi e che le persone hanno perso. Succede ad Arianna e Giulia, mentre si trovavano con i compagni di scuola in visita in una miniera, ma per via di un pipistrello perduto le due amiche si ritrovano magicamente altrove... Sull'isola, appunto. E conoscono così Daniele e Bruno, il professore, il plancton del vulcano, la palude e i cannibali. Ma soprattutto vedranno la luna orizzontale, avranno un sacco di tempo a disposizione per capire dove si trovano. "<Diciamo che siamo in un'altra dimensione, o in un universo parallelo, se questo significa qualcosa per te> mi rispose il fisico con tono scherzoso. <In quanto al tempo, il tempo che noi viviamo qui, è solo il tempo che viene perso sulla Terra. Per questo è così lento. È il tempo perso dai pigri e dagli oziosi, dai poeti, dai bambini e da chi sogna a occhi aperti...>".